Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

economica di Marx, che riducendo tutte le opere a un denominatore comune e sopprimendo il valore, ha reso possibile l'utopia collettivistica d'una organizzazione unica e generale della produzione e dei cambi sotto un'unica amministrazione. Da anni vado sostenendo che la socializzazione dei mezzi di produzione non istarà nel fatto materiale che tutte le fabbriche, le terre, le macchine, i magazzini, ecc. saranno ridotti sotto un'unica amministrazione. No, l'iniziativa della produzione non può essere in tutt'i casi della collettività, sia pure ristretta al Comune, e i rapporti tra i produttori, i cambi, i consumi non possono essere regolati da un'amministrazione unica, che non potrebbe prevedere i bisogni di tutti e non saprebbe regolare la vita di tutti. Ma la socializzazione dei mezzi di produzione deve avvenire sostanzialmente, mediante l'eliminazione dei monopoli, delle rendite, dei profitti sul capitale, ecc., con la sistemazione giuridica dei rapporti economici (una prof onda rivoluzione del diritto) e con l'organizzazione del credito dei mezzi di produzione, messi praticamente alla portata di tutti i lavo- . rator1. In altri termini, si deve risolvere il problema di dare a tutti i lavoratori l'opportunità di lavorare, lasciando libertà di scelta di lavoro ai produttori e di consumo ai consumatori. Ora, non si può organare dall'alto la produzione di un paese, né stabilire con statistiche ed altri mezzi artificiali il valore delle cose per i cambi. Tutto ciò deve risultare da una nuova e vasta e complessa organizzazione economica, di cui oggi si gettano i primi, abbozzi nelle associazioni di mestiere, nelle cooperative di produzione, di consumo, di credito, nelle Carne~ re di lavoro, nelle es.posizioni o musei commerciali e nei patti internazionali circa i cambi, le emigrazioni, i trasporti, ecc. Ed ho anche sostenuto che la lotta di classe tra operai e capitalisti non è né tutta la vita moderna, né l'unico propulsore del progresso: anzi è fenomeno secondario rispetto a un altro, che è la solidarietà crescente degl'interessi, la forma310 BibliotecaGino Bianco

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