Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

Dopo esser rimasto a Napoli nell'intimità della famiglia fin verso la fine dell'anno, fissò la sua dimora a Roma. Si dedicò alla professione forense in cui tanto si distinse, e venne pubblicando i volumi « Pro e contro il socialismo. Esposizione critica dei princìpi e dei sistemi socialisti » ( 1897) di circa quattrocento pagine, « L'utopia collettivista e la crisi del socialismo scientifico» (1898) e« Formes et essence du socialisme » (1898). In essi esposte criticamente la sua definitiva concezione del socialismo, dando a questo un nuovo fondamento dottrinale di natura etico-giuridica 8 con una propria teoria della giustizia che è considerata ·nel doppio aspetto di giustizia retributiva e di giustizia distributiva: teoria che egli elabora dopo una critica a fondo della dottrina dello Spencer e dopo aver dimostrato « che ogni rapporto fra individui che si trovano in condizioni sociali ineguali è essenzialmente ingiusto », e nella quale l'idea di giustizia acquista il valore speculativo e dinamico di un'idea-forza che dà impulso all'azione; e mentre rifiuta l'impostazione economica 9 e rigidamente classista del problema sociale propria del marAismo, colloca il socialismo « non al di fuori ma al di sopra svolgimento del pensiero merliniano, con una critica aggiornata e ricca di vita1ità, accompagna per tutto il suo arco di svolgimento la vicenda del marxismo in Italia, dalle sue prime apparizioni alla sua «crisi» alla fine del secolo. Nel suo pensiero venivano mantenuti e trovavano rigoglio i fermenti di quello stesso pensiero che Vincenzo Russo e Carlo Pisacane avevano nutrito e trasmesso; sicché può ben dirsi che il Merlino prosegua, sotto questo profilo, l'opera intrapresa dai riformatori sociali che annunciarono e accompagnarono il nostro Risorgimento». · 8 « Non ho bisogno di ricordare che Saverio Merlino è giunto a idee molto analoghe (« Formes et essence du socialisme »); egli vi è giunto prendendo le mosse dall'anarchismo, cioè da una concezione affatto astratta e intellettualista della società. La sua evolu~one è stata diretta dalle preoccupazioni giuridiche; la filosofia del diritto non può infatti contentarsi d'astrazioni ed essa tende, sviluppandosi, a penetrare fino alle sorgenti economiche della società civile» (Giorgio Sorel, « Saggi di critica del marxismo», Remo Sandron editore, 1903). 9 A conclusione di una sua analisi critica della teoria del plusvalore, il Merlino cosl scrive: « La questione sociale è morale e giuridica, non economica. Credere di derivare la necessità del socialismo da una dottrina economica, dall'analisi dei fattori della produzione del valore, è stato l'errore nel quale, secondo noi, MaJ.JCha trascinato i socialisti di tutte le scuole. L'analisi del valore può servire a mettere in luce le relazioni di superiorità e di inferiorità 13 Biblioteca Gino Bianco

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