• • e il programma massimo, contraddicendosi ad ogni piè sospinto. Già l'aver adottato un programma minimo costituisce l'abbandono del programma massimo, il quale rimane come un apparato, mentre tutti gli sforzi del partito sono e devono essere necessariamente rivolti all'attuazione di questo programma minimo. È facile prevedere che le energie del partito verranno sempre più assorbite dalla lotta per le riforme pratiche (lotta del resto che sarà combattuta non esclusivamente sul terreno della legalità, ma potrà avere i suoi episodi rivoluzionari) e che a poco a poco lo studio di attuare queste riforme sostituir~ il preconcetto collettivista. Nel momento attuale i socialisti democratici sono incerti se considerare il programma minimo come un avviamento al socialismo, un principio di attuazione di esso, ovvero semplicemente come un'accozzaglia di palliativi, di rimedi provvisori da servire a tener a bada la gente e tutt'al più a lenire il dolore di piaghe incurabili. .. Nessuno è penetrato nel vero spirito di queste riforn1e cosiddette minime, che sono l'essenza stessa del socialismo, la rivelazione dei nuovi principi di giustizia chiamati a regolare i rapporti sociali. Il Turati ha ·detto a Bologna che il programma minimo dei socialisti non è u11programma socialista, ma un semplice programma di agitazione. « Il socialismo non potrà comi11ciaread essere attuato .se non dopo la conquista dei poteri pubblici; nel che è da intendere non già la conquista di qualche seggio o di qualche minor corpo deliberante, ma la presa di possesso da parte del proletariato socialista dei congegni' fondamentali del potere politico ». Lasciate ogni speranza ... Le parole del Turati sono realmente di colore oscuro. Non si sa bene se per « presa di possesso da parte del proletariato socialista » (neppure del proletariato tutto quanto?) dei congegni fondamentali del « potere politico », s'intenda la rivoluzione oppure il semplice trionfo di una maggiora11zasocialistica i11una elezione generale e la nomina di un Ministero composto di socialisti. Non sembra possibile che i socialisti si illudano di poter avere la maggioranza al Parlamento mentre dura il regime attuale: :finché la classe capitalistica conserverà il monopolio della ricchezza, essa riterrà anche il predominio politico; essa, volendo, ha ben altri mezzi di « conquistare » il Parlamento che non ne abbiano i socialisti, e saprà ben arrestare le vittorie _elettorali dei socialisti, quando la propria esistenza corresse pericolo. 297 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==