• gliare le condizioni, a rimuovere le più gravi ingiustizie sociali. Chiamati a precisare queste riforme, essi necessariamente accettano quelle che propongono i socialisti - riforme economiche tendenti a dare i mezzi di lavoro al lavoratore (espropriazione di terre incolte, di latifondi, credito agrario, sviluppo delle cooperative, ecc.) e a garantire un'esistenza umana al lavoratore (giornata massima di otto ore, ecc.). Lo stato di cose che risulterà dall'applicazione di queste riforme economiche - i repubblicani chiamano repubblica, i socialisti socialismo. 4 Gli anarchici stessi, chiamati sul terreno pratico, son pronti a combattere per la giornata di otto ore o per gli altri miglioramenti attualmente possibili della condizione dell'operaio. Il concetto che l'attuazione del socialismo si debba attendere non dalla crescente miseria, ma al contrario dal miglioramento continuo delle condizioni della classe operaia, si va facendo strada .anche fra essi.5 Essi veramente s'interessano del solo miglioramento delle condizioni economiche della classe operaia. Ma perché questo soltanto dovrebbe menare al socialismo, e non anche tutte le ·riforme politiche, amministrative, giudiziarie, dei costumi, delle relazioni familiari, dell'educazione, ecc.? Il miglioramento delle condizioni della moltitudine dei lavoratori non può essere che un coefficiente del socialismo. Ma una riforma delle istituzioni politiche, - per esempio nel senso di discentrare l'amministrazione governativa, di abolire l'esercito permanente, di assicurare meglio la libertà e le libertà dei cittadini, di trasferire dallo Stato ai Comuni il servizio di difesa della persona dei cittadini, di applicare il referendo nelle questioni locali amministrative ed anche in alcune questioni generali, - non può nuocere, ma deve giovare all'avvenimento del socialismo. 4 S'intende che qui non parlo di quei repubblicani che professano di voler conservare la proprietà individuale e con essa il sistema economico vigente. s Vedi le dichiarazioni fatte recentemente dal Malatesta in un'intervista pubblicata nell'Avanti! e la polemica che ne segul in questo giornale e nel1' Agitazione di Ancona. 295 Biblioteca Gino Bianco
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