opera dell'altra è un fatto comune a tutt'i secoli anteriori. Dunque non reca meraviglia che la coscienza sociale di tutte le epoche, e malgrado ogni divergenza e diversità, si sia sempre mossa in certe forme comuni, in forme di coscienza che non si discioglieranno completamente che con l' intera sparizione degli antagonismi di classe ». Dunque, queste idee e questi sentimenti di libertà e di giustizia non sono anch'essi che il riflesso della dominazione di classe, e· sono destinati a disciogliersi quando cl1e sia, lasciando l'umanità senza guida, senza un granello di patrimonio morale? Noi crediamo invece che idee e sentimenti che uniscono glì t1omini ci sono, benché ancora ·molto imperfetti - e vanno sempre più aumentando e perfezionandosi. Le classi stesse hanno, tutte e ciascuna, interessi particolari e divergenti e interessi comuni e convergenti. Le differenze tra esse si vanno attenuando. Le classi si avvicinano, non si allontanano. Crescono le classi intermedie. Le vicende sono più rapide. L'umanità è matura per la fusione delle classi, od almeno per la trasformazione delle distinzioni di classi in semplici distinzioni professionali. Infine il movimento socialista non tende ad elevare una classe abbassando le altre, a migliorare la sorte degli operai peggiorando quella della borghesia. Il movimento socialista tende al miglioramento generale, all'accrescimento del benessere di tutti. Non si tratta di ripartire meglio ciò che ora si produce, ma di aumentare grandemente la produzione, di moltiplicare i prodotti dell'agricoltura e delle industrie, trasformando i metodi di produzione, migliorandone gli strumenti - tra cui principalissimo l'uomo - rimovendo gl'innumerevoli ostacoli che oppongono al progresso gl'interessi in lotta di monopolisti e di salariati, di proprietari, d'industriali, di commercianti, d'impiegati dello Stato e di politicanti. Quando si pensa a ciò che è l'agricoltura e-a ciò che potrebb'essere, allo sviluppo delle industrie e dei commerci, alla possibile applicazione di tante recenti invenzioni, alla trasformazione che possono subire le città e le 289 Biblioteca Gino Bianco
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