LE DUE POLITICHE r'. Per i marxisti la questione Dreyfus non ha importanza, perché. non riguarda direttamente la classe operaia, perché non rientra nella « lotta di classe ». Bisognava quindi, secondo essi, assistere alla lotta tra le due fra2ioni della borghesia, segnando i colpi dati e ricevuti (Guesde); raccogliendo le verità che venivano alla luce, per servirsene contro la stessa borghesia (Lafargue). Ma, ha risposto giustamente il Jaurès, molte verità, e le più importanti, non sarebbero venute alla luce, se non le avessimo scoperte e denunciate noi. La frazione della borghesia che difendeva l'innocenza del Dreyfus, non aveva la menoma intenzione di combattere il militarismo. Noi ve l'abbiamo costretta. O piuttosto essa non ha potuto impedire a noi di trarre le vere conseguenze dai fatti accertati: non ha potuto impedire che l'effetto dell'agitazione sia stato di togliere prestigio alla casta militare, che pur dianzi era l'idolo della nazione. La questione dunque è se l'azione dei socialisti si deve limitare a ciò che riguarda direttamente la classe operaia, alla lotta di classe, o deve trascendere i confini di questa ed estendersi a tutto ciò che può, mutando i sentimenti degli uomini e trasformando le istituzioni, preparare l'avvenimento del socialismo. I marxisti vorrebbero ridurre tutta l'opera dei socialisti alla organizzazione della classe operaia per la conquista del potere politico; gli altri socialisti si fanno promotori di un'azione più larga, economica, politica, educativa, diretta a far penetrare i princìpi di libertà, di giustizia, di eguaglianza, da cùi il socialismo deriva, in tutte le relazioni sociali, e a farli accettare possibilmente da una parte della stessa borghesia. Azione concentrata sullo Stato; o azione diffusa nella società: ecco le due politiche che si contrastano oggi il campo socialista. * Da « La crisi del socialismo francese», Rivista critica del socialismo, 1899, pagg. 694-95. . 279 BibliotecaGino Bianco
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