Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

pero per primi, nel programma del Partito operaio rivoluzionario, dirigere il socialismo nella via della coscienza di classe e della conquista progressiva del potere politico da parte del proletariato », si sono trovati disorientati. · Infatuati di materialismo storico e di lotta di classe, essi non sospettavano che una questione di giustizia potesse agitare l'anima di un popolo più che una questione di ore di lavoro e di salari. E temendo di perdere i voti di un certo numero dei loro elettori, se si fossero schierati dall'una o dall'altra parte, si astennero; ed avrebbero perduto la simpatia e la stima di tutti, se il Jaurès, accortosi dell'errore, non si fosse gittato arditamente nella mischia e non avesse salvat.o - insieme con gli anarchici tanto disprezzati dal Labriola - in questa occasione il socialismo da una disfatta. * .,': Se nella recente e copiosa letteratura sul marxismo si considera l'accentuata tendenza a un'esegesi, per così dire, divagante, torna, e non soltanto per questo, di vivo interesse la lettura del libro di Raymond Aron: « Marxismi .immaginari », Franco Angeli Editore, Milano, 1972. Del resto, le interpretazioni sforzate o in un certo senso iperboliche del pensiero di Marx sono una tendenza inveterata, se Arturo Labriola, un marxista spregiudicato di superiore intelligenza e cultura, sessant'anni or sono, poté scrivere questa rigorosa pagina, attuale anche oggi: « Marx, studiando gli storici francesi della Restaurazione apprese il canone del materialismo storico ed applicandolo alle leggi di sviluppo della società capitalistica, fondò il comunismo critico, cioè. la dottrina che intende provare çome la società capitalistica vada incontro a una necessaria dissoluzione per opera di un proletariato reso da essa necessariamente rivoluzionario. « In tutte le applicazioni, o personali del Marx o condotte sotto il suo immediato controllo, .del principio del materialismo storico, Marx dette un carattere molto circoscritto a questo principio, vale a dire non pensò mai di elevarlo ad un sistema di interpretazione dell~universo. Tuttavia quando l'Engels, nella sua confutazione della :filosofiadiihringhiana, lo trasformò in un sistema di :filosofiagenerale, Marx tollerò questa ingiustificata amplificazione. A poco a poco, insensibilmente, specie dopo la morte di Marx, la glossa marxista si rese responsabile di ulteriori esagerazioni. Dal principio del materialismo storico venne prima ricavata una filosofia della storia, poi una filosofia cosmica, poi un'etica, poi una filosofia del diritto, in ultimo persino un'estetica (Mehring e Cunow)! Precedentemente il Dietzgen, che pure non fu mente volgare, aveva fissato i dogmi della nuova religione della democrazia... » Arturo Labriola: « Il sostanziale e l'accidentale nel socialismo» (Conferenza tenuta a Milano il 24 maggio 1914), pagg. 47-48. Napoli, Società Editrice Partenopea. 265 Biblioteca Gino Bianco

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