Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

da individuo ad individuo, ma anche da una generazione all'altra e da un'epoca all'altra. Fra gl'individui c'è chi vive per i godimenti materiali, chi consacra la sua attività alla scienza o all'arte, chi concentra i suoi affetti ed interessi nella famiglia, chi è tutto assorto nella lotta per un ideale sociale e chi non pensa che a consolare i piccoli dolori, a fare del bene a quelli che gli stanno intorno. Così anche l'umanità obbedisce nel corso della storia a sentimenti diversi. Fu tempo in cui essa si lasciò trascinare, più che da ogni altra cosa, dal sentimento religioso. Il fanatismo religioso non era fatto per il passato - e non è fatto neppure oggi - come pare voglia far credere il Labriola (pag. 159), - tutto di vantaggi materiali. L'elemosina, l'aiuto che prestavano i conventi agl'infelici, non spiegano la devozione di tanta gente alla Chiesa cattolica. Perché altrimenti lo stesso movente economico avrebbe dovuto alienare gli animi da quella Chiesa che non risparmiava certo economicamente anche le classi più povere, da cui estorceva decime ed altro. Ma la religione ha avuto un così forte impero sugli animi, perché essa riuscì a formare un ambiente mistico, nel quale viveva la maggior parte degli uomini, come l'arte crea u11ambiente · speciale al vero artista, la scienza allo scienziato e via via. Più tardi il sentimento religioso si affievolì, ed invece si forn1ò ed acquistò forza il sentimento patriottico. Possiamo noi assegnare al movimento unitario italiano il solo movente economico-borghese? I seguaci di Garibaldi erano in gran parte popolani, ed erano mossi principalmente dall'idea della libertà e dell'indipendenza nazionale - come i giovani italiani accorsi recentemente in aiuto della Grecia. Oggi il sentimento patriottico declina, 1na sorge quello della giustizia. La riprova della erroneità della dottrina che combattiamo si è avuta recentemente in Francia, dove appunto, sorta una questione di giustizia, i marxisti, « i nostri amici » ( come scrive il professor Labriola, pag. 44) « che si proposero e sep264 Biblioteca Gino Bianco

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