Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

un ideale di un nuovo ordi11esociale che s'imponesse a vinti e a vincitori. Quindi non basta dire oggi che il proletariato si deve emancipare, come non bastava dire, prima della Rivoluzione francese, che si dovesse emancipare la borghesia. L'opera degli Enciclopedisti fu ben altra: essa tendeva , all'elevamento dell'uomo, alla diffusione dei princìpi di libertà e di eguaglianza sociale, e questi princìpi, la proclamazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, sono ciò che veramente rimane della grande rivoluzione del secolo passato. Il socialismo moderno deve a questi princìpi la sua esistenza. Esso nacque e si affermò durante la Rivoluzione francese con Babeuf e con la Congiura degli Eguali, preludendo alla formazione del proletariato. Ed anche nel passato il concetto socialistico sorse sempre dal sentimento di libertà e di eguaglianza. Nelle colonie dell'antichità, come in quelle che stabilirono i puritani inglesi nell' America del Nord, e nelle comunità di villaggi, marche, townships, ecc. dell'Europa barbarica, la terra è comune e la cosa pubblica si amministra in comune, appunto perché i n1embri della comunità si sentono eguali. Poi, sorgendo e crescendo le ineguaglianze con lo sviluppo della ricchezza e con la divisione stessa del lavoro e con la differenziazione delle funzioni sociali, si altera e perverte l'ordinamento socialistico primitivo; al quale si ritorna ogni qualvolta riprende vigore lo spirito di libertà e di eguaglianza, comè nelle sette comunistiche (Anabattisti, fratelli Moravi, ecc.) che iniziarono la riscossa contro la Chiesa e contro il feudalesimo. Il contenuto del socialismo è il concetto di giustizia e di solidarietà sociale: privo di questo contenuto, il socialismo diventa una forma vuota,. che può sedurre per la sua semplicità e simmetria, m~ che può servire a celare ingiustizie e sopraffazioni non meno gravi di quelle che noi lamentiamo nella società attuale. 261 ..Biblioteca Gino Bianco

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