sformazioni economiche che renderanno (un giorno) possibile il trionfo del partito socialista ». Lavoriamo ora per lo sviluppo del capitalismo: al socialismo ci sarà tempo a pensare! Ecco a quali assurde conseguenze si giunge quando si parte da una previsione ..·. sbagliata. C'è poi un altro ordine di considerazioni non meno impor- . tanti. Mettiamo pure che la classe operaia possa, dietro la semplice spinta dei bisogni materiali, combattere il capitalismo e vincere; quale uso farà essa della vittoria? Attuerà il socialismo o il comunismo? Se essa non è mossa da un sentimento di giustizia, da un ideale sociale, no certamente. « Se questa lotta per la potenza e per il godimento egoistico è veramente la legge dell'umanità, è egli dimostrato che il trionfo finale della moltitudine proletaria produrrà un ordinamento sociale migliore? I nuovi vincitori varranno essi meglio degli antichi, e la nuova servitù sarà più dolce perché essa sarà l'onnipotenza del numero? I marxisti stessi hanno continuamente in bocca, non meno di S. Sighele e di G. Le Bon, l'inferiorità delle « folle », della « mentalità collettiva»; come mai la saggezza e la giustizia regnerebbero, se la folla divenisse onnipotente, e come mai gli spiriti inferiori avranno il privilegio di attuare l'ordine superiore? Si può dimandare se il giorno in cui l'autorità fosse esercitata non più dalla classe media ma dalla moltitudine operaia, la cui educazione sarà sempre e necessariamente minore relativamente al resto, gli abusi sparirebbero per incanto; se la « dittatura del lavoro manuale » sarebbe più dolce e meno oppressiva di quella del capitale ». Così il Fouillée. Ma egli non bada che non vi può essere governo di moltitudine. La « dittatura » verrebbe esercitata, a nome del proletariato, da un piccolo numero di persone, e poi il proletariato si suddividerebbe, come si è suddivisa la borghesia in grande media, piccola ed infima, se non ci fosse un concetto di. giustizia, 260 Biblioteca Gino Bianco
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