• Di una legge generale del valore che spieghi le leggi particolari alle varie epoche economiche, non si parla ·da Marx e dall'Engels se non con disprezzo. L'Engels, polemizzando col Di.ihring, derideva coloro « che vogliono ridurre sotto una stessa legge l'economia politica della Terra del Fuoco e quella della . Inghilterra moderna ». A ragione il Croce ribatte che se l'Engels avesse voluto parlare di quelli che vogliono elevare a leggi eterne e immutabili le leggi dell'economia capitalistica, avrebbe avuto ragione da vendere; ma non aveva ragione contro il Di.ihring, che voleva stabilire un concetto generale del valore, per spiegare tanto la società capitalistica quanto altre forme di organizzazione sociale. Questo concetto generale del valore che superi l'epoca capitalistica, è tantq più necessario a stabilire, che esso soltanto ci .può dare la chiave del nuovo ordinamento sociale che deve succedere all'attuale. Un concetto del valore è insito nel collettivismo, perché sebb'ene il collettivismo sopprima in gran parte i cambi unificando la produzione, pure non li sopprime interamente. In regime collettivistico bisognerebbe pur determinare il valore specifico dei vari lavori, bisognerebbe assegnare alle cose che non si producono in quantità uguale a tutti i bisogni, un valore corrispondente al loro grado di rarità o di abbondanza, e bisognerebbe assegnare anche un valore ai mezzi di produzione, quando questi, come avviene del suolo stesso, sono limitati e in vario grado utili alla produzione. L'utopia marxista è la supposizione che si possano eguagliare le condizioni del lavoro, le capacità, i gusti, i desideri, rendere tutte le terre egualmente fertili, tutte le città egualmente attraenti, tutte le borgate città e viceversa, tutte le industrie egualmente produttive, togliere con le macchine ogni asperità al lavoro, ridurre tutti i lavori a quel lavoro sociale, medio, immaginato da Marx, e tutte le cose a coagulati di questo lavoro immaginario. 247 .. iblioteca Gino Bianco
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