lzmite dell)esistenza della classe operaia è nel desiderio di lusso dei capitalisti: dove questo cessa) cessa di vivere !)operaio. E il von Wieser dice pure che per effetto dell'ineguaglianza dei patrimoni e delle capacità di acquisto dei consumatori « in luogo delle cose più utili si producono quelle che sono meglio pagate. Più grande è l'ineguaglianza delle fortune, e più grave è la sproporzione; si producono gli oggetti di lusso per il ricco orgoglioso e non si ha cura dei poveri. La distribuzione attua lo scopo della produzione e dà luogo ad una consumazione antieconomica, perché si spende in vani e nocivi godimenti ciò che potrebbe guarire le piaghe della società » (« Der Natiirliche Wert. » Vienna 1891, p. 16). 1 ( Per una teoria « apologetica del sistema capitalistico », non c'è male. Dire che l'ineguaglianza delle fortune rende ingiusta la distribuzione dei prodotti, facendo ·pendere (e in che modo!) la bilancia dalla parte dei ricchi e che da ultimo impedisce lo sviluppo dei bisogni, della ricchezza e quindi il progresso, non è confutare il socialismo. Ora poi questa ineguaglianza è necessaria? deve rispettarsi? deve riscuotere la nostra approvazione? È altra questione che non spetta all'economia. La scienza economica può accompagnarci fin là, non oltre. Il diritto, la giustizia, la morale, la sociologia ci daranno la risposta alla questione che pone il socialismo. Ma intanto l'economia determina il problema e ci fornisce i dati per risolverlo. III. 1 ( Per Marx, per l'E.ngels·e per Labriola (Antonio) la legge del ·valore è particolare all'economia capitalistica, anzi ad una parte di questa, perché nel regime attuale vi sarebbero sopravvivenze di regimi economici precedenti. * Alcune citazioni di questo capitolo ricorrono anche altrove: sono ripetizioni inevitabili. * Rivista critica del socialismo, 1899, pag. 330 e seguenti. 246 Biblioteca Gino Bianco
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