Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

austriaca (a cui si è aggiunto l'americano Patten e qualche altro economista) abbia approfondito il problema del valore, studiandolo nella sua fonte, per cosl dire, che è il bisogno e la maggiore o minore intensità dei vari bisogni secondo le varie circostanze in cui l'individuo si può trovare e le varie con- , dizioni degli uomini - e cosl facendo e continuando a fare ci vada lib~rando dal dommatismo dell'economia classica (le cui leggi troppo vaghe e generali sono più atte a nascondere che a svelare la natura vera dei rapporti economici) e sparga un po' di luce su molti fatti rimasti oscuri, come il rapporto tra i prezzi degli oggetti di consumo e quelli dei beni produttivi, la capitalizzazione, ecc., considerando i fatti economici non come isolati e distinti l'uno dall'altro, ma come interdipendenti e con- . catenati fra loro, questo io non ho neppur detto, perché non spettava all'argomento del mio libro; e perché, insomma, dopo aver predicato bene contro l'infeudamento del socialismo a questa o a quella teoria puramente tecnica o scientifica, non avrei voluto razzolar male.1 Ma io ho accettato quello che dice il Wieser intorno alla impossibilità di abolire realmente e obbiettivamente la rendita, il profitto, i prezzi nella società comunistica ... Questo è vero; se non che Artuto Labriola aggiunge che « il tentativo che il Wieser, come il Menger, il Pantaleoni, ecc., fa, è di mostrare che anche in una società comunistica le cose andrebbero come nella società capitalistica ». E poi esclama: « Davvero che lo spirito apologetico del capitalismo non saprebbe spingersi più in là! » Piano ai mali passi, amico Labriola. Che in alcuni dei citati economisti vi possa essere l'intenzione di giustificare o almeno di difendere dagli attacchi dei socialisti l'ordinamento economico vigente, io non voglio negare. Nego però recisamente 1 « La teoria storico-economica di Marx, ha notato il Chiappelli ( « Premesse :filosofiche del socialismo », pag. 8), traendo origine dall'età eroica della filosofia tedesca, è in opposizione con le scuole sociologiche vigenti in Germania, le quali convengono tutte in un carattere comune; ed è che per diverse vie inclinano tutte a rimettere la psicologia al centro di tutte le discipline sociali ». 241 . Biblioteca Gino Bianco

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