Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• Il punto di partenza della teoria è che il valore delle mercanzie è determinato dal lavoro sociale necessario a produrle. Ma questo teorema è in contraddizione - dice l'Einaudi - con la più evidente realtà delle cose: invano si è tentato di spiegare con esso il valore di un gran numero di merci, per esempio quelle che formano oggetto d'un monopolio o che possono riprodursi indefinitamente. D'altra parte è ammesso generalmente che la teoria marxista del valore rendeva irrazionali certi fatti che, come il capitale tecnico, formano la caratteristi(:a più notevole e sempre più larga dell'economia contemporanea. Invece di abbandonare la teoria ~ modificarla, i socialisti fecero sforzi erculei per salvarla. Come scrive il Graziadei, « in faccia ad attacchi abilmente fatti, la miopia della maggior parte dei marxisti fu davvero incredibile. Invece di accettare ciò che v'è di vero nei ragionamenti dei loro avversari ·- cioè la confutazione della loro teoria del valore e provare al tempo stesso che le verità fondamentali della loro dottrina, appunto perché fondamentali, erano indipendenti da tale o tal altra teoria - essi si sono ostinati nella loro scolastica, Sint ut sunt, aut non sint; e difendendo con fanatismo raddoppiato anche la parte erronea della loro dottrina, son giunti a ribadire la pretesa importanza della teoria del valore, su cui precipuamente si portavano gli attacchi dei loro avversari. In questo modo offrivano sempre più il fianco alla critica: contribuendo a divulgare il pregiudizio stabilito contro di essi, furono la causa principale di questo fatto: che anche gli scienziati autentici ripudiarono, a causa della teoria del valore, quella del plusvalore ». Anche questo monito d'un marxista non dovrebbe passare inos-. servato. Tornando all'Einaudi, questi prende ad esaminare l'opera del . Graziadei « La produzione capitalistica » e cominciando afferma che il Graziadei ha avuto la felice idea di separare l'analisi del profitto da quella del valore. · « Secondo la scuola classica socialista (marxista) il profitto consiste nel sopralavoro e dipende dall'intensità e dalla durata del lavoro che il capitalista estorce all'operaio. Donde la tendenza presso i seguaci di Marx a concepire l'economia sociale nel senso di aumentare il plusvalore in danno del lavoratore, di prolungare la durata della giornata di lavoro, di aumentarne l'in- . ' tens1ta, ecc. 235· Biblioteca Gino Bianco

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