Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

essi trovavano da vendere la loro merce, un altro dovevano buttarla via, e i loro guadagni erano incerti, la loro esistenza era grama. Si costituì una società commerciale, che prese i pescatori ai suoi stipendi, regolando la pésca secondo i bisogni della clientela. La sorte dei pescatori migliorò, benché la. società ricavasse dalla sua speculazione lauti profitti. Ogni opera utile di preparazione, di invenzione, di organizzazione industriale e le opere collaterali di distribuzione, di assicurazione, di difesa sociale, ecc. accrescono in sostanza la produttività del lavoro industriale: e devono essere ricompensate con una parte della ricchezza prodotta. Apparentemente questa parte proviene dal lavoro industriale, costituisce un sopraprodotto e rappresenta un sopra-lavoro. Ma, in sostanza, il lavoro industriale si giova di queste altre attività, le quali concorrono come altrettanti cooperatori indiretti· alla produzione della ricchezza. La questione che si presenta non è già se i profitti e in generale le ricompense di codesti produttori indiretti - e le rendite corrispondenti alla maggiore produttività di talune porzioni del suolo - siano o no detratti dai prodotti del lavoro, ma se essi non siamo enormemente eccessivi e affatto sproporzionati alla ricompensa del lavoro; se insieme con le attività utili non vi siano, nell'attuale regime economico, delle opere di puro accaparramento, dei monopoli; e se da ultimo (e questo è il punto più importante) non si possa e debba progredire ad un sistema in cui la direzione industriale sia esercitata dagli operai associati, e le opere che servono a dare incremento alla produzione della ricchezza siano fatte con le forze riunite e a beneficio di tutti. * * * Qui entra in campo il socialismo. Oggi, con l'organizzazione gerarchica della società, chi è più in alto prende a piene mani; i cooperatori indiretti si· attribui~ 228 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==