anche ciò che serve a soddisfare i bisogni del padrone. C'è un sopra-prodotto, e quindi un sopra-lavoro, anche prima che ci sia un sopra-valore, vale a dire senza che occorra sapere qual valore posseggano i prodotti, in qual misura si cambino l'uno con l'altro. Il valore si forma in u11secondo momento - nel cambio. Invece il profitto, l'usurpazione capitalistica si forma nel primo momento, nell'atto stesso della produzione. Se non vi fossero cambi, se non vi fosse che un padrone e un operaio, e nessun commerciante, il secondo sarebbe sempre sfruttato dal primo. I socialisti marxisti credono erroneamente che per provare lo sfruttamento capitalistico abbiano bisogno della spiegazione che Marx dà del fenomeno del valore. Essi s'impigliano quindi in una questione ardua e nella quale hanno torto; perché la teoria del sopra-valore, per le ragioni che il Graziadei espone lungamente nella sua opera, non è sostenibile, o per lo meno deve essere emendata e corretta. Senza entrare a discutere questa tesi del Graziadei, noi osserviamo che egli avrebbe potuto spingere un po' più avanti la sua critica della dottrina marxista, e domandarsi se per avventura non fosse neppur necessario, a giustificare le rivendicazioni del socialismo, la supposizione che vi sia un sopraprodotto, effetto di un sopra-lavoro. Che di fatto spesso e volentieri l'operaio, vuoi del campo, vuoi dell'officina, sgobbi a quasi totale beneficio del padrone, ricevendo un salario che non è nemmeno il salario necessario della scuola marxista, perché è invece un salario d'inanizione, questo non si mett~ in dubbio. Ma è necessario un tale sfruttamento all'esistenza del regime capitalistico? non potrebbe questo migliorarsi, emendarsi? E non potrebbe l'operaio salariato ricevere, e non ricevere talvolta, una ricompensa maggiore di quella che gli procurerebbe il lavoro suo se egli fosse artigiano indipendente o anche proprietario del suo mezzo di produzione? E se l'operaio che lavora in una manifattura riceve come salario più di ciò che egli potrebbe ricavare dal lavoro suo stesso 224 Biblioteca Gino Bianco
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