• D'altra parte, se è vero che l'impulso maggiore al rinnovamento sociale viene dalla classe operaia, che è la più sofferente e ad un tempo la più numerosa, e specialmente dal nucleo di. essa che si viene organizzando, non è esatto dire che le altre classi siano in tutto e per tutto reazionarie. I ceti medi non· • hanno bisogno di proletarizzarsi; il piccolo proprietario rurale o il colono o il mezzadro non hanno bisogno di discendere al grado di braccianti, per aspirare e cooperare ad una radicale trasformazione dell'ordinamento sociale. La lotta che le classi inferiori sostengono per il miglioramento delle proprie condizioni contro le classi superiori, è lotta progressiva e mena anche essa al socialismo. Vero è che i ceti medi tendono ad arricchire, e una volta che fossero arricchiti, od almeno che avessero sanato le· proprie piaghe, diverrebbero conservatori, forse conservatori feroci. Ma anche l'operaio, ogni singolo operaio aspira, con maggiore o minore probabilità di successo, a diventar padrone. La propaganda socialista è rivolta appunto a persuadere . gli operai a deporre ogni desiderio di miglioramento individuale, ad unirsi e a lottare tutt'insieme per la comune emancipazione; e non si vede perché non sarebbe anche rivolta ad indurre la piccola borghesia a combattere a fianco della classe operaia per un migliore ordinamento sociale; quando, posta com'è la piccola borghesia tra l'avidità dei grossi capitalisti e la crescente organizzazione e potenza delle masse, come tra l'incudine e il martello, la sua sorte può essere perfino peggiore di quella di talune categorie di salariati. Si potrebbe temere che, migliorando le condizioni dei medi ceti, ·si prolunghi la vita e magari si conferisca stabilità al sistema capitalistico: ma (a parte che lo stesso timore dovrebbe aversi per ogni miglioramento delle condizioni degli operai) il sistema capitalistico è così fatto, cheil benessere d'una classe si ottiene a scapito dell'altra; quindi il miglioramento delle condizioni delle classi inferiori rende prima difficile, poi impossibile l'esistenza delle classi su- • • per1or1. 211 Biblioteca Gino Bianco
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