subordinazione di queste altre parti della costituzione sociale al fattore economico sarebbe da lungo tempo scomparsa per la nota legge che le tendenze individuali e sociali derivate divengono, sviluppandosi, primarie e reagiscono su quelle da cui hanno avuto origine; finché, complicandosi l'organizzazione psichica o sociale, una perfetta reciprocanza si ·stabilisce fra le sue parti. La concezione materialistica della storia ci dà un'idea troppo ristretta della storia in genere e del socialismo in particolare .3 LA TEORIA DEL PLUSVALORE. Più ristretta ancora ci sembra l'idea che si ·fa Marx del socialismo e della questione sociale, se· prendiamo ad esaminare la sua teoria del plusvalore. Già il ragionamento con cui Marx stabilisce questa teoria è singolare anzichenò. Imbevuto della massima ricardiana che il lavoro è l'unica sorgente della ricchezza e che i cambi hanno luogo tra equivalenti,4 Marx pone come fondamento che il contratto di lavoro alla sua origine è giusto. L'operaio vende la sua forza di lavoro: il capitalista l'acquista per il giusto prezzo, ciò che essa costa a. mantenere, e la paga coscienziosamente. Nulla a ridire fin qui. Operaio e 3 Vedi su questa importante questione - che l'indole del presente lavoro non ci consente di trattare a fondo - gli articoli di Maggiorino Ferraris nella Nuova Antologia, 1895; lo studio del prof. Antonio Labriola « Del materialismo storico», Roma, 1896; il discorso letto da Benedetto Croce all'Accademia Pontaniana, Napoli, 1896 (con biografia); Thorold Rogers, « Interprétation économique de l'histoire », ecc. Il prof. Labriola e il Croce danno alla teoria marxista la più larga interpretazione e la piµ plausibile. Il Croce scrive: « Il materialismo storico non è e non può essere una nuova filosofia della st'oria o un nuovo metodo; ma è proprio questo: una somma di nuovi dati, di nuove esperienze che entrano nella coscienza dello storico ». E più appresso: « Spogliato il materialismo storico di ogni sopravvivenza di finalità e di piani provvidenziali, esso non può dare nessun appoggio al socialismo, né a nessun altro indirizzo pratico della vita». 4 Marx difese la teoria ricardiana del valore di cambio contro le obiezioni di parecchi economisti. Cfr. « Le Capital», nota 2a, pag. 33, nota 1 a, pag. 31, ecc. 202 Biblioteca Gino Bianco
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