brancoliamo nel vuoto, barcolliamo fra il vizio e la virtù, sorretti appena da tradizioni e da costumi semispenti, e solo confortati nella presente miseria da una vaga intuizione d'una morale che sta per sorgere » ( « Pro e contro il socialismo, 1897, pagg. 381-82). LA DIGNITÀ UMANA--:, La dignità umana! Una gran bella espressione, che évoca nel nostro animo non so quale sentimento di nobiltà, di fierezza, di elevatezza. Questo sentimento può essere più o meno vivo nell'uomoindividuo, ed è soggetto a deformazioni (come nello spirito di casta, nell'orgoglio dell'aristocratico, nella burbanza del militare di professione, nel punto d'onore e nell'omertà del mafioso e del camorrista,, ecc.); e può anche in certi strati sociali e in un dato clima st9rico attutirsi od obliterarsi, come nel caso della « follia avvilente » di cui parla il Letourneau a proposito di certe antiche monarchie dell'Africa tropicale ... Se non che, prescindendo da queste degenerazioni, è pur vero che un sentimento della dignità umana (che non sarà quell'amore per la libertà che « sa chi per lei vita rifiuta », ma ne è il germe) vi è anche nell'uomo più rozzo, più ignorante e, politicamente, più « passivo » e incosciente di questo mondo ... Il sentimento individuale della dignità personale si viene approfondendo e raffinando nell'animo umano, e si estende dall'individuo al gruppo e all'aggregato politico, (nazione, Stato), dai rapporti privati ai rapporti tra le classi e tra · governati e governanti, e da ultimo da sentimento particolare (individuale, regionale o. nazionale) si trasforma nel sentimento universale della dignità umana, ossia comune a tutti gli uomini, che ciascuno sente per sé e per gli altri, e che comprende in sé, valorizzandoli, i sentimenti di libertà e di responsabilità, di reciprocanza e di solidarietà, di umanità e di giustizia. * Dalla prefazione al libro di Paolo Gille: « Abbozzo d'una filosofia della dignità umana», Casa Editrice Sociale, Milano, 1925. · 194 Biblioteca Gino Bianco
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