È strano che possa cadere in quest'errore Enrico Ferri, che è scienziato e positivista. Eppure egli ha scritto, nel prosieguo dell'articolo da cui ho tolto il passaggio su riferito, che « la realtà resta sempre al di sotto dell'idea che la guida ». Dunque, secondo lui, l'idea precede, non segue il fatto. In principio erat verbum, era · detto nella Bibbia. Fausto corresse e disse: in principio era l'azione. Ed ebbe ragione. L'idea è una pallida immagine del fatto, è un debole sforzo della mente di fissare i fatti nelle loro reciproche relazioni di tempo, di luogo, di causalità, nei loro contrasti e nelle loro combinazioni. Ma quanti fatti non rimangono fuori la cerchia delle 11ostre cognizioni? Quanta parte del mondo fisico e morale, quanta parte della storia, quanta parte di noi stessi non rimane per noi inesplicabile? Noi progrediamo, ci rinnoviamo in parte senza accorgercene, tendiamo cioè al meglio non con la ragione soltanto, ma con il sentimento, con l'istinto, con gli affetti, con l'incosciente che è gran parte del nostro essere. Perciò avviene che noi ci troviamo spesso di aver progredito senza saperlo; la pratica della riforma ne precede talvolta l'idea. Il progresso è principalmente il risultato di moti istintivi, di tentativi fatti alla buona, di esperienze fortùite, soprattutto dell'impulso dei bisogni che opera in tutti gli uomini, intelligenti o stupidi, ignoranti o istruiti. La teoria viene dopo: essa è utile solo perché fissa le esperienze, ne registra i risultati, ma non perché realmente innovi. Di questa precedenza della pratica sulla teoria gli esempi abbondano. La teoria dell'elettricità - imperfetta com'è - fu fatta dopo che furono scoperti i fatti. Prima si costruirono le case; poi si concepì l'~rchitettura. Prima si formarono i linguaggi; poi s'inventò la grammatica, la rettorica, ecc. Prima si costruirono i ponti; poi si scopersero le leggi dell'elasticità dei corpi solidi. Prima si ragionò; poi si formularono le regole della logica. Nell'agricoltura i sistemi che oggi si tengono per scientifici, furono escogitati dagli uomini pratici, dagli agricoltori. Non c'è che qualche scoperta astronomica che sia dovuta al calcolo matematico e all'ipotesi scientifica. Queste cose il Ferri le sa meglio di me; egli che è positivista · :fino, direi, a divenire metafisico: perché in questo stesso articolo esce in questa arrischiata sentenza: « nella scienza e nella vita i noùmeni non esistono, esistono solo i fenomeni» 192 Biblioteca Gino Bianco
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