Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

sopra, ora al di sotto del prezzo di costo; e le àlee sono spesso· provocate ad arte dai grossi speculatori, contro i quali gli speculatori minori e il pubblico dei consumatori sono impotenti a lottare; e su tutt'i prezzi gravano t~riffe di trasporto calcolate non già in ragione della spesa effettiva di trasporto incorsa per ciascuna merce, ma secondo la forza di resistenza o capacità delle varie merci a pagare nolo più o meno elevato; ed in generale i prezzi sono ragguagliati alla capacità di acquisto del consumatore, sicché le pigioni e i prezzi di taluni generi di consumo si vedono aumentare e diminuire parallelamente coi salari degli operai? Chi può dire che vi è equivalenza nei cambi e che ciascuno dà in ragione di ciò che riceve, .quando il viaggiatore di terza classe nelle ferrovi~ e nei piroscafi il povero emigrante fanno le spese del lusso della prima classe? 9 Il povero paga, proporzionalmente a ciò che riceve, più del ricco per abitazione, per vestiario, per vitto. L'inquilino di un bugigattolo paga assai più di quello che paga il ricco per un eguale spazio. Le merci di qualità inferiore sono vendute a prezzo relativamente più caro di quelle di qualità superiore. L'interesse che paga il povero sul danaro è più elevato di quello del ricco, che spesso prende il danaro dalla banca e lo presta ad usura all'operaio o al contadino. Le tasse ricadono sui poveri; e nei rapporti tra grossi e piccoli commercianti e industriali favoriscono i primi. Infine tutte le àlee dei valori ricadono sui debitori, su coloro che versano in ristrettezze, i quali per far fronte ai loro urgenti bisogni son costretti o a contrarre debiti usurai o a vendere quel che posseggono a condizioni per essi disastrose, appunto nei momenti di crisi, senza poter aspettare il · rialzo dei valori; diguisaché noi assistiamo ad una periodica liquidazione e ricostituzione, ad un'assidua vicenda di « gonfiamenti » e « sgonfiamenti » di valori. 9 Il Longoni, « Il socialismo nella dottrina e nelle applicazioni», Milano, 1895, pag. 90, dice proprio il contrario, che « il viaggiatore di prima classe dà alla società ferroviaria un guadagno che permette a questa di sminuire il prezzo del biglietto di terza classe». È errore manifesto. 138 Biblioteca Gino Bianco

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