Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

di genitori per i loro .figlioli, ai pericoli e ai danni cui i padroni espongono gli operai, ecc., ma anche a ingiustizie generali, come la miseria, l'ignoranza e i delitti che derivano altrettanto da cause sociali, quanto da cause in_dividuali. La beneficenza precorre la giustizia. Come nel tempo in cui era generalmente praticata la vendetta privata, l'astenersi da questa era atto di beneficenza, così oggi è dovere; come nel tempo in cui il padrone aveva diritto di vita e di morte sul servo, il trattare un servo come un proprio simile era atto di beneficenza, mentre oggi è mera giustizia; così molti diritti di oggi appariranno fra non molto delitti, e molti atti di « beneficenza negativa » vanno già divenendo doveri positivi. La beneficenza si trasfonde nella giustizia. Togliendo nelle forme attµali delle beneficenza ciò che è rimedio o palliativo dei mali dell'ordinamento attuale, rimane il concetto della vita normale, ìntegra, dell'uomo sufficientemente istruito che lavori nei limiti delle sue forze e soddisfi a tutt'i suoi bisogni: che è l'ideale della giustizia distributiva. Cosicché noi, partendo dalla giustizia retributiva, siamo giunti alla giustizia distributiva, che riconosce la s~lidarietà fra gli uomini, vale a dire l'obbligo del mutuo aiuto, e l'eguaglianza delle condizioni, ·e il concorso di tutti a promuovere le condizioni generali di benessere. La giustizia retributiva ci dà l'obbligo del lavoro, la proporzionalità della ricompensa all'opera. La giustizia distributiva esige che il lavoro sia moderato, proporzionato alle forze dell'individuo e socialmente utile; e la consumazione sufficiente a reintegrare le forze spese nella pro- ~uzione. Da una partè la libertà individuale di scelta di lavoro e di uso dei mezzi di lavoro e dei prodotti: dall'altra ci si presenta la necessità di regolare gl'interessi generali, di coordinare le attività, di rimuovere i conflitti, di dare alle cose la più vantaggiosa destinazione. Reciprocanza e solidarietà, giustizia . retributiva e giustizia distributiva non si contraddicono, ma si completano a vicenda. Il collettivismo e il comunismo sono 134 Biblioteca Gino Bianco

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