Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

Il senatore Boccardo ha scritto recentemente: « Le classi oziose e parassitiche debbono per decreto di natura aduggiarsi e scomparire, appena cessato di adempiere a quell'ufficio temporaneo che le vicende storiche avevano loro assegnato. Le aristocrazie feudali subirono questa sorte, quando non fu più necessario che esse sole avessero da impugnare la spada per dirigere le orde incoscienti della plebaglia. Ora il ritirarsi dall'egemonia sociale Spetta alla borghesia grassa e gaudente. Fa d'uopo che essa pure si pieghi alla gran legge del lavoro. La diminuzione progressiva del potere redditizio dei capitali le impone il dilemma: o lavorare o perire. Non·è lontano il giorno, diremo col Cheysson, in cui si avveri la ferrea sentenza di san Paolo: qui non laborat nec manducet ».4 Prendiamo atto di questa confessione. Gaston Richard ammette del pari, in un'opera consacrata, come quella del Boccardo, alla confutazione del socialismo, che « la sociologia può prevedere l'inevitabile scomparsa della classe oziosa ».5 Noi potremmo facilmente citare numerosi autori che si pronunciano nello stesso senso: fermiamoci a Herbert Spencer. Questo scrittore antisocialista crede tuttavia che « quantunque nell'avvenire possano sussistere delle ineguaglianze economiche - alcune forse insignificanti - rinascenti dopo il trionfo temporaneo dei socialismi e dei comunismi, noi possiamo nondimeno presumere che, sotto forme sociali più elevate e con un migliore tipo d'uomini, le ineguaglianze economiche non saranno cosl gravi come sono oggi. Non ci sarà né la possibilità né il desiderio di accumulare delle grosse fortune 6 ». Si può molto perdonare allo Spencer, tenendo conto di questa confessione e di quest'altra che dice « una società divisa in classi nettamente distinte non offre le condizioni per la più grande felicità dei suoi 4 « Socialismo sistematico e socialismo incosciente», Roma, 1896, pagg. 43-44. s << Le socialisme et la science sociale», Paris, 1897, pag. 164. 6 « The Principles of Ethics », pag. 436. 91 Biblioteca Gino Bianco

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