Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

54 IL PASSATO DEL MONOPOLIO Oltre a c10 nel Medio Evo il proprietario feudale non aveva che il dominio diretto del suolo, dominio che· nel fatto si riduceva al dritto di percepire una quota parte de' prodotti di esso. Il colono , fino a che corrisponda questo tributo e presti omaggio e qualche servigio al suo signore, ritiene non solo il godimento del fondo, e delle n1igliorie che vi apporti e de' lucri- delle industrie che vi eserciti, ma trasmette il suo diritto a' suvi eredi e sue• cessori in perpetuo. La rendita, che egli paga, e che, come abb·iam det Lo,non rappresenta affatto l' interq reddito del fondo, è determinata dalJa consuetudi-ne: « i rapporti stabiliti tra il coltivatore ed il proprietario-dice lo Stuart ì\1ill-ed i pagamenti che il secondo fa al primo , non sono in tutte Je società, tranne le più moderne, determinati che dall'uso del paese. » l\1a i proprietarii, serviti dai curiali e da' fattori, muovono guerra implacabile al dritlo del colono; e non èontenti di esigere ad ogni trasf..,rimento della colonia un corrispettivo per un consenso, che non hanno c!iritto JJè ragione di negare, a poco a poco si arrogano Ja facolt~ di accrescere la rendita face:ido eseguire un nuovo apprezzo del valore de' fondi, ed anche di congedare il colono ad nutum per fittare la terra ad altri o per convertirla in pascolo (là qual cosa avve·nne allorchè aumentava il prezzo della lana), o per riunire più tenute in una sola, od infine semplicemente per appropriarsi le migliorie apportate al fondo dal CO• lono. Questa forma di « svincolo » deJla proprietà , che è in perfetta armonia col principio tutto moderno della -commercialità de' beni, fu adottata dalle leggi inglesi che che già si troYava sette od otto anni prima assorbita dai ricchi. 1 preft'-tti di Chieti, di Potenza, di Cosellza,di Catanzaro, <li Reggio Calabria muovevano ad una voce lo stesso lamento; le piccole proprietà si riducono presto nelle mani de' grossi possidenti {a Gerocarne dugeuto ettari in due anni passarono in possesso di diciassette persone) per la semplicissima ragione che il quotista non ha mez~i per colticarle. V. anche lo scritto del Baer nella Nuova Antologia marzo-apri le 1883. Biblioteca Gino Bianco

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