52 lL PASSATO DEL MONOPOLIO Le città aprivano baracche, costruivano granai, spendevano, spandevano è s'indebitavano; ma il monopolio trionfava e traeva il suo alimento dalla pubblica calamità, la sua forza da' mezzi stessi adoperati a com.- batterlo. « I negozianti, esclama il Caraccioli , sono la classe di cittadini, il cui interesse è meno d'accordo con quello del pubblico. Le loro speculazioni tendono sempre a rendere i prezzi più cari o a restringere il concorso, e il loro guadagno non è mai proporzionato allo stato della nazione: basso nella sua prosperità, cresce col de• cadimento ed è grandissimo e rapidissimo quando lo Stato rovina C) ,,. Fu da queste esperienze che nacque l' idea della libertà del commercio , della quale diremo particolarmen le più appresso , applicata ai grani : idea accolta primamente in Francia dal Suliy , indi passata in Inghilterra nel 1660 con la li mi tazione del prezzo , ria~ <lottata dalla Francia nel 1763, nel 1765 adottata dalla Spagna, nel 1767 dalla Toscana. Pure le restrizioni al commercio de' grani sono state in vigore in Inghilterra p~r molti anni del presente secolo; e alla fine non furono abolite che nell'interesse degl'industriali, affinchè essi intascassero in forma di profitti ciò che prima andava nella borsa dei proprietarii come maggior prezzo de' generi alimentari (H). (*) Caraccioli, Dell'Annona pag. 233. ( 0 ) In un opuscolo del 1827 pubblicato a Londra dal titolo: Remarks on the Financial Situation of Great Britain si calcolano così le perdite che la nazione faceva per alcuni soltanto de' monopoli i in vigore: Per le leggi su' Cereali Sterline 19,200,000 Monopolio de' piantatori delle Indie Occidentali Monopolio del tè dell' East India Company Monopolio del commercio del legname goduto da' proprietarii di bastimenti e mercanti del Canadà 1,583,000 2,000,000 1,500,000 Totale Sterl. 24,283,U00 BibliotecaGino Bianco
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