Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

274 CONTRO-OBIEZIONI mali des oificieu:i:: ma qui sta tutta la differenza , nel nome. Un piccolissimo numero di esse ammettono gli ausiliarii alla divisione de'beneficii: ma la grande mag- ,gioranza vi si ricusa per la ragione che i cooperatori, -correndo solo il rischio della perdita, devono anche esser so li a godersi il guadagno. » Nondimeno la Cooperativa si distin~ue per il prin~ipio che la informa, il quale è la cooperazione tra uguali, l'associazione degli operai emancipati, l'assoggettamento del capi tale al lavoratore; la qual cosa fece dire al St. Simon che la teoria cooperativa è il fondamento del ·socialismo, con.e quella che sopprime ogni mediatore .nella produzione e nel la distribuzione de' prodotti. Di qua però vengono anche le difftcoltà che si oppongono all' applicazione del principio cooperativo nella società attuale. E difatti il primo quesito che ha darisolvere u11a Cooperativa per costituirsi è quello di formarsi il capi tale necessario C). Arrogi le spese generali maggiori di quelle che so- -stiene un privato industriante, la difficolta di procurarsi rappresentanti e agenti abili, la mancanza di risorse nelle· crisi e ~n casi di perdite straordinarie , e final- (•) « La formazione di queste società- citiamo ancora l'Hassouville - non è possibile che alla duplice condizione d' una grande preponderanza della mano d'opera e d'una immobilizzazione di capitale molto debole. Tutte esse appartengono alla piccola e media industria, nessuna alla grande; e questa sola osservazione basterebbe a dimostrare come anche, prendendo tutto per il. megliQ, la cooperazione é i:lCapace a migliorare la condizione <lella maggior parte degli operai. Come sarebbe altrimenti, e come potrebbe mai la cooperativa applicarsi alla grande industria,quando la potenza d'uno Stabilimento industriale è in ragion diretta del capitale impiegato, e le più prospere cooperative non hanno potuto mettere assieme più di dugento a cinquecentomila iire1 Una sola, quella dei fabbricanti di occhiali, che data dal 1849, possiede un capitale di 1,300,0GOlire: il capitale d-'un grandissimo numero d' altre non raggiu,1ge le 20,000 lire e discende talvolta a 4 o 5000. Ora non v'ha piccolo mercante il cui fondo di commercio e di giro non raggiunga tale somma. Il totale dei capitali delle Società cooperativ~ non sorp·assa,al più,5,480,0ùO L.» Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==