Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

262 CONTRO-OBIEZIONI lantropia con la quale coprono la loro insaziabile sete di subiti guadagni. Autori essi della miseria dell' opera iò e d' ogni male fatto alla società, non si peri tau o di giovarsi della calamità pubblica, di cui essi porla• no la colpa, per uscire a foraggiare quel poco che resta all'operaio. I balzelli che gli uni propongono sono manna per loro: per gli altri è bazza la liberLa commerciale. Spesso sono i monopolisti d'una nazione che dispufano ai monopolisti di altre nazioni con questi mezzi una parte della preda: in ogni caso i lucri che dall'a- <lozione di quegli espedienti possono derivare ad un paese si accrescono ai monopolisti del luogo mentre i <lanni vanno a ricadere sugli operai. Nessun commercio piu florido dell' inglese: ma la sorte degli operai inglesi non è da invidiare. Avanti , a vanti dunque proponenti di riforme alr acqua di rosa, stregoni patentati, Morfei addormentatori de1la coscienza umana, inventatene delle altre; distilla• tevi il cervello ed estraetene nuove frasi vuote di senso, .atte ad i Iludere gl'ingenui e a mantenere in continua agonia la moribonda società. In ,,oca te i probi viri .... famosi per la loro innocuità; le società di mutuo soccorso fra! miserabili; le .Casse di risparmio .. per chi non ha che risparmiare, la Societa di resistenza, cui i capitalisti rispondono come Gino Cappom : Voi suonate le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane : e le leggi sociali che, applicate a' rapporti tra padroni e operai , ci ricordano la favola dello scorpione che stracciava la rete, alla quale il povero moscherino rimaneva impigliato. La leggi sociali ? Oh ! la chimera ! Un saggio del loro valore si rinviene negli effetti delle restrizioni poste allo spaccio de' liquori, che senza porre ·argine al vizio dell' ubbriachezza (effetto di causa incurabile nel presente ordinamento soci~le}, han favorito oltre ogni credere il monopolio de'pubblicani.Ma ne volete un'altra! Non v'è paese al mondo , in cui siano stati emanati BibliotecaGino Bianco

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