244 OBIEZIONI IN VOGA CONTRO IL SOCIA.LIS'.\1O po infine che il vero lavoro, sdegnato da una classe sociale, privato di tutt'i soccorsi dell'ingegno umano, quando non sian di quelli che tornano vantaggiosi al. capitalista, e graduato su d'uiia scala, che scende finoalla prostrazione dell'operaio, all'avvilimento, alla bassezza che ripugna, alla lordura, all'immolamento certo,. inevitabile della esistenza di lui in un periodo più o me• no breve, talvolta di pochissimi anni, c'è chi fa le maraviglie che gli operai si mostrino disposti, potendo, a lavorar meno o niente affatto , -e teme che cessando la ferrea necessità che li costringe al giogo, PUmani tà resterebbe oziando sul lastrico! O non c'è invece da mara vigliare altamente che gli operai non abbiano infranto gli strumenti della loro schiavitù e non si sia· no lasciati morir tutti di fame piuttosto che consumare a frusto a frusto, vita, intelligenza, pudore (financoquesto, chè la prostituta è appunto un'operaia del lusso, come il lacchè, la Kellerina ed altri cotali) senza nessuna speranza non che di salvezza ma di minor pena per sè e pe' discendenti? E se oggi si veggono negli operai esempii di pazienza e di sagrificio, bisogna pur· dire che la virtù silenziosa e l'eroismo ignoto sono men rari che generalmente non si pensa: quelle che appariscono al mondo e che noi celebriamo come non plus ultra dell'eroismo umano sono virtù pigmee, le quali fanno figura soltanto perchè circondate da vizii immondi e dall'immoralità trionfante. Ma quando invece l'operaio fosse emancipato dalla. soggezione al capitale, il lavoro sarebbe equamente ri-- partito ; per tutt' i mestieri indecenti o troppo pesanti s'impiegherebbero macchine a supplire l'opera dell'uo-- mo; il lavoro d'altrondt} renderebbe all'uomo vita per vita , com'è per legge di giustizia e d'uguaglianza ; e quale uomo sarebbe tanto nemico di sè medesimo da. rifiutarsi a lavorare ? Le forze delPuomo si moltiplicherebbero intrecciandosi e combinandosi: il lavoro sarebbe più efficace, eliminata ogni opera distruttiva ed imBiblioteca Gino Biancò
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