OBIEZIONI IN VOGA CONTRO IL SOCIALISMO 243 per darsi in braccio all'ozio ed al delitto. In verità se si dovesse giudicare alla stregu·a delle teorie borghesi il lavoro del ladro e del camorrista, esso sarebbe egualmente valido ad acquistare i mezzi di vita, quanto ogni altro. C'è forza spesa, c'è rischio corso (più che non ce ne sia pel capitalista), c'è privazione, sofferenze, risparmio, c'è talvolta impiego di capitale che deve fruttare e c'è anche ultra-produttività del lavoro ... Un nèo solo vi si scorge, il lavoro non è utile alla società- Ma chi mai curò di sapere se fosse utile alla società il laooro dell'usuraio e quello del borsista? Chi osò sollevare il velo dell'Iside politica e diplomatica e bancaria per vedere di quanta utilità fossero madri e le une e l'altra? L'unica distinzione tra l' anfanare dello sciame de' politicanti, de' burocratici e de' diplomatici e ........ , sta nella legge, che india gli uni e punisce gli altri. N.la la legge da chi è fatta? e chi mai osa sostenere che le leggi sia.no immutabili? Or bene, quasti due lavori estremi, che oscillano sul perno del vero lavoro - il lavoro utile, materiale ed intellettuale-, s'influenzano reciprocamente: l'ozio del ricco (che, per chi nol sappia, è anche un lavoro, se si deve giudicare dal frutto che rende) provoca l'infingardaggine dell'operaio ed il delitto del miserabile, le cui conseguenze almenç> ricadono sul loro autore, mentre il gua~agno del ricco è il premio di una colpa , è la colpa stessa premiata, la sua apoteosi, un insulto a1la moralità. In un modo più generale disse il Muiron: te L'aspetto de' favoriti della fortuna che il caso, l'intrigo od il delitto eleva ogni giorno al benessere, ha questa triste proprietà, di disperare l'onesto industriante, che la probità ingolfa sempre più nell'indigenza. 1, Dopoché, dunque, si vede l'ozio premiato, e il lavoro non fruttare all'operaio neppure il sostentamento; dopochè l'operaio si vede giorno per giorno strappato dalle mani il suo prodotto, e vede allargarsi continuamente la distanza che passa tra lui ed il padrone; doBibliotecaGino Bianco
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