Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

22 INTRODUZIONE Per enorme che sia la produzione d'un paese, diffalcatine i dividendi sempre più grossi di proprietarii e capitalisti,di prelati e banchieri;·di generali e ministri,c-i maraviglieremo se all'operaio non resta la croce d'un quattrino? Ora, se fosse possibile consideì'are i problemi sociali senza ~pirito di parte, vale a dire di classe, una dimanda sorgerebbe spontanea da' fatti suesposti, anzi ne sorgerebbero parecchie. . _ Vi sono o non vi sono de'beni essenzialmente comuni a tutti gli uomini, come l' aria e ]a lu<?e? v·è un certo. minimo d'esistenza che ogni uomo deve potersi guadagnare, e corrispondentemente a questo minimo èvvi un massimo, che a ne~suno è lecito oltrepassare senza offendere i diritti allrui e senza contravvenire a quel patto di convivenza, che scritto o non scritto è la base di tutti gli ordini sociali? Ancora. Non esiste una_ miglior legge de' rapporti sociali che il <1 mors tua vita mea ,>? Non c'è miglior· uso a fare delle ricchezze accumulate per lungo e penoso lavoro, che lo scialacquamento e le orgie de'.pochi fortunati, quasi diremmo insensati, mentre a' canti delle vie, nei sc.,lloscala e nelle vinelle boccheggiano per mancanza _ <l'aria· e d-i pane gli autori di tanta opulenza? Non è possibile uno stato sociale in ~ui non soltanto pochi, ed i meno n1eritevoli, traggano profitto da'grandi progressi industriali, che giorno per giorno si compi0no, dall'i.mmen~a e ognora crescente copia di ricchezze e di agi, e dalla perfezione della civiltà e dell'associazione umana, 1na tutti gli uomini che essendo capaci sieno· anche volenterosi di lavorare? Non e· è, insomm·a, pattb sociale più. giusto, più umano, più sociale di quello che passa ora tra capitalista ed operaio, tra satollo ed affamato? Il lavoro eccessivo - le rapine del monopolio ed i danni della concorrenza - le abitazioni malsane - l'ingrosBibliotecaGino Bianco ' '

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