OBIEZIONI IN VOGA CONTRO IL SOCIALISMO 221 studiosa che di, conservare e di accrescere i proprii privilegi. Noi saremmò curiosi di sapere quali riforme introdurr~bbero eglino ne' nostri ordinamenti politici a meno che non fossero le solite panacee de' suffragi cosiddetti universali e di libertà anodine, sempre concesse e rinnegale sempre. Si contenterebbero poi della monarchia o vorrebbero una repubblica? E quando avessero rotolalo da una repubblica all'altra, dalla svizzera all'americana, da questa aJla francese e magari all'argentina, e da queste ancora ad una repubblica dell'avvenire che, a conti fatti , equi"arrà a tulle le monarchie costituzionali e dispotiche , che formarono e formano tuttavia la delizia del genere umano, faranno come que' repubblicani che aspellano sempre ché piova dal Cielo una repubblica ideale, che ri- ·solva. la questione sociale e faccia far la pace fra lupi ed· agnelli; ovvero si ricrederanno una buona volm ericonosceranno ·che •i governi, qualunque ne siano la for1na e le modalità, sono la ri~ullante delle disuguaglianze sociali, sono pur troppo una realtà e niente affatto una astr.azione, sono persone che comandano, e rappresen- . tano gl' interessi partic_olari della classe dirigente, e non g l'interessi e la volontà generale, che non giunge mai a fqrmarsi, non che a esprimersi, della nazione? Lo Stato più sparlano, il governo più imparziale (una vera contraddizione ne' termini), tra le due spinte opposte, resterebbe immobile come l'asino di Buridan, e frattanto penserebbe a sè, alla sua finanza , alla sua sicurezza, 'alla 1ua conservazione, che sono ben di verse dall_a fina:nza, dalla sicurezza, dalla conservazione della nazione. Ma questo governo sparlano e ~imparziale non esiste nè esisterà mai : governo e classe possidente sono come corpo ed anima. Il governo é nato il giorno in cui alcuni uomini, essendosi appropriata tulla la ricchezza disponibile, e temendo la ribellione dei disere<fati , si Biblioteca Gino Bianco
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