Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

166 FALLACIE DEGLI ECONOMISTI rendita, e questa terra, se ne' limiti d'una colonia, sara coltivata dal colono, se no, probabilmente dal proprietario (!), o da altra persona per tolleranza (!) , . Ecco a quali sotterfugi bisogna ricorre re per sostenere l'assurdo che esistono terre, per le quali il coltivatore non paga rendita. È chiaro che se anche vi fosse terra inferiore nello spazio coltivato il proprietario non consentirebbe a farla coltivare dal colono senza una· rendita~ preferendo altrimenti di riserbarla per suo uso o piacere. Anche poi nel caso che tutte le terre di un paese fossero, per ipotesi) egualmente fertili, ci sarebbe rendita; come ce n'è anche là dove le terre producono appena il più indispensabile sostentamento al coltivatore. L'Irlanda è testimone. Dunque la rendita comincia un po' più presto del momento in cui spunta una differenza di produttività tra due terre ; essa comincia., come abbiam veduto sopra, dal momento in cui il proprietario cede ad altri l'uso della sua terra, mettendosi ad u!!lureggiare sulle fatiche del lavoratore, e cresce fino ad abbracciare l'intero prodotto del fondo, meno un salario al coltivatore. Quella larva di rendita, che è la rendita ricardiana, ....• ma quell' è una mera astrazione ("''). (") Da una relazione del Bodio inserita negli Annali del Ministero d'Agricoltura e Commercio (1879) togliamo la seguente pagina illustrativa dell'origine della rendita. « Il proprietario (ivi è detto) d' un suolo non atto più alla produzione de' cereali, ovvero di natura pietroso, com'è tutto quello della lunga catena delle Murgie (nel Barese), concede a miseri braccianti il fondo suo dividendolo a porziùni più o meno grandi per dieci o quindici anni, senza estaglio, con obbligo di fare piantagioni senza compenso. Stipulato questo contratto, il povero bracciante con moglie e figli si mette a lavorare il terreno. Ei rompe pietre, cinge di muro a secco il fondo e pianta viti ed alberi. E perchè vuol ricavare qualche frutto dalla sGa fatica fin dal primo anno, tra viti novelle semina fagiuoli, poponi, cocomeri, cotone ed altre piante annuali, che provano bene. Lo stesso fa negli anni seguenti : ma codesti prodotti son poca cosa a fronte de' lavori che egl' impiega nella coltivazione delle viti e degli alberi. Nel BibliotecaGinoBianco

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