134 FALLACIE DEGLI ECONOMISTI n' altra , la consumazione dev'essere. alternata con la produzione e compensarsi e bilanciarsi. con essa. L' ideale dell' Economia è che ogni produzione sia all' estremo limite consumabile, ossia che il prodotto sia il meglio possibile adatto alla consumazione, eh.e ogni con-· sumazione sia riproduttiva, ossia fecondi la materia e ristori la forza, che vi hanno concorso. Così si compie il ciclo economico: produzione - consu1nazione - produzione. Il lavoro, per cui tutto è stato prodotto, può tutto consumare, perchè per suo mezzo tutto può essere riprodotto. L'opera funesta del monopolio consiste nell'avere separato e nel separare continuamente que' due termini che la legge economica ha congiunto , la materia dal lavoro; la natura dall'uomo; nell'aver creato quindi nel-_ l'economia un dissidio, che gli economisti hanno riprodotto fedelmente nella scienza, dividendosi in due campi opposti. Da una parte stanno quelli che concedono la pren1inenza all' elemento materia nella produzione , e considerano il prodotto come un dono naturale ( continuo e ripetentesi ad ogni ciclo detla produzione), che riniane al proprietario dopo essere state soddisfatte le spettanze del lavoro. Secondo questa teoria ogni produzione eccede la sua causa e Dio ottimo n1assimo scende volta per volta dalle empiree sfere per aggiungere al prodotto del lavoro umano un po' di grazia, un supero, un extra prodotto, un premio, un regalo al produttore,. in che consisterebbe la rendita almeno del proprietario. Dall'altra parte stanno quegli economisti che negano la rendita, ossia la produttivita gratuita o naturale della. terra , e attribuiscono l'intera produttività del suolo al lavoro in esso incorporato. Ogni produzione, secondo questa teoria, •si può decomporre ne' suoi elen1enti di costo, ossia in tante rimuner~zion.i a' lavoratori presenti e passati; e nulla rimarrebbe a~ proprietario o al capitalista, se questi non fosse' egli stesso BibliotecaGino Bianco .J.
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