290 QUARTA PARTE - APPENDICE di enormi debiti, che abbiamo perduta gran parte di quelle libertà · poVtiche, per le quali combatterono strenuamente i nostri padri,· e che siamo for-se Iion lontani da altre e più funeste guerre. Intorno alla guerra non ·sono possibili che tre opinioni: 1°) la guerra è un bene perchè stimola le energie umane e le intensifica, dà la prevalenza a' forti :fisicamente ed intellettualmente e qu:lndf promuove il progresso; 2°) la guerra è un :r;nalema necessario, perchè insito nell'umana natura; 3°) la guerra è un male da cui l'urna.: nità si può liberare con uno sforzo di volontà e con gli opportuni rimedii. . Le prime due opinioni sono assai più vicine che -non sembri l'una all'altra, tanto èhe facilmente si scivola dall'una nell'altra, e ne!lo zelo della difesa della guerra si alternano e confondono argomenti tratti dall'una e dall'altra, senza neppure avvertire la contracl.dizione. rell:opuscolo del prof. Gentile non si osa dire apertamente che la guerra è .un bene ; ma si afferma che essa è conforme al « principio interno attiYo della natura n (che sarebbe la lotta dell'uomo contro l'uomo), che essa è un fatto naturale e necessario, inevitabile (anzi immanente in tutta la vita sociale), è « l'umanità che si rinnoya; è. un momento di sviluppo della realtà universale, una forma di Yita del mondo )), anzi « l'unica forma )), una prova in cui « i popoli cimentano con le loro forze i loro supremi interessi ideali e :impègnano la vita per fog·giare un mondo rispondente alle loro aspirazioni)). (Con-yerrebbe considerare che o le aspirazioni dei popoli che:.. ~combattono, _sono le stesse, ed allora è ass~rdo combattersi·: o sono diverse, e allora le va_rie aspirazioni rispon~ dono ad interessi o ad egoismi particolari, che attra,ersano alla umanità la via verso i suoi << -alti destini ))) . L'autore non distingue qui la guerra combattuta da un popolo oppresso per la propria liberazione, e la guerra combattuta viceversa per mantenere la propria dominazione o estenderla; la guerra di rapina, la guerrà provocata da odii di razza o di religione, da rivalità economiche, ecc. No, la guerra in sè e per sè; per l'una e per l'altra parte è una filosofia, ogni belligerante è un filosofo, << noi dobbiamo ,edere nel nemico un fratello, che divide con noi le necessità di un tragico momento )), e coopera con noi a creare << un BibliotecaGino-Bianco
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