. . 288 QUARTA PARTE - APPE ·01CE .privazione, dalla fatica eccessiva e dall'ozio, dagli estremi della povertà e dell'op~lenza, della sopraffazione e dell'obbedienza cieca, - ossia, sorpassando alle ragioni di classe e ~i privilegi derivati da uno stato di lotta, e vincendo abiti acquisiti, riconosce dei bi- · sogni comuni a tutti gli uomini: proclama i bisogni dell'uomo, .come già proclamò i diritti dell'uomo. Mentre così gli uomini vengono acquistando un concetto. sempre più razionale e scientifico della vita, - la stessa concorrenza commerciale e i progressi delle scienze · tecniche li inducono a perfezionare il loro adattamento alla natura, ad evi t~r~ .lo sperpero delle ricchezze, a dare a queste la migliore e più utile de tinazione, ad evitare le lotte; cosicchè si ha un progresso continuo yerso una destinazione ideale. delle cose, verso un impiego i~eale delle forze naturali e delle energie umane. · Questo ideale ha già conquistato i nostri cuori, è penetrato nell'animo dell'uomo moderno. . . Ohe- cos'-è questo sentimento di giustizia, che c'induce ad interessarci della sorte delle moltitudini umane, a sposare la causa degli oppressi, se non un bisogno contratto dal nostro organismo, bisogno così prepotent~ in taluni che nè l'amore del benessere, nè _gli a:ffettì di famiglia, nè il timore di castighi, valgono a vincer lo? .Notevole cosa codesta inversione dei btsogni. fisici in bisogni mgrall, la quale tronca 'corto alle dispute tra utilitarii e idealisti. · I bisogni morali non sono che rappresentazioni di bisogni materiali iiostri futuri (previdenza) o ripercussione in noi di bisogni aitr:ui (simpatia). Il bisogno fisico per l'uno diventa per l'altro un bisogno morale. La vista di un affamato_ produce in noi una sofferenza morale~ eguale se non su peri ore alla sofferenza fisica di colui. Vita di nutrizione e vita di relazione più o ·meno separate nell'individuo, si coniQp.ticono.nell'umanità . . L'indiv~duo· può contrarre bisogni fittizi, come quelli che sono annessi alla ,anità, ~ll'ambizione al lusso, ai vizii. Per l':umanità le deviazioni dalla linea progressiva dei bisogni non sono possibili; il cli là della v~ta non ha senso per· l'umanità; il che è tanto vero -che infine le stesse religioni hanno dovuto prefiggere per scopo della legge dh-ina l'amore, la fratellanza ossia il bene che gli uomini si J)ossono fare reciprocamente in questo mondo. L'ideale della con-,ivenza sociale. è il soddisfacimento armonico -dei bisogni, l'assenza di disuguaglianze sociali permanenti, il libero coordinamento delle attività individuali per la conservazione ,e il progresso dell'individuo e della collettività. BibliotecaG·inoBianco *,
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