.. 286 QUARTA PARTE - APPEJS"DICE lità, benchè derivati, acquistano nel loro sviluppo un'influenza preponderante anche su quello della nutrizione, perchè da essi nascono sentimenti e affetti i quali possono essere più forti dello stesso amore della vita. Il che si vede anche in parecchi animali, i quali 'perdendo Ìl compagno di prigionia, languono e muoiono. Certo vi è una cerchia r.istretta di esistenza, entro la quale il bi_sognodi nutrizione prevale a tutti gli altri: e la progressione dei bisogni avviene mediante il passaggio dai bisogni fondaIJ:!entali a' bisogni secondari e derh-ati. Ma lo sviluppo dei bisogni non avviene in una ii:nea retta, ascendente, dal necessario all'utile e da questo al superfluo, ma in tutte le direzioni, a mo' d'irraggiamento. Dai , bisogni di nutrizione e di difesa scaturtscono i bisogni di comando e di superiorità, e il bisogno delle cose che servono, in una data società, ad assicurare il comando, 1~ supremazia, e il bisogno di portàre certe insegne esteriori di forza, di autorità, di potere. Le combinazioni sociali portano ben presto l'uomo ad appetire parecc4ie cose che non hanno quasi nessu:µ rapporto colla vita (es. le decorazioni) : e quegli appetiti possono acquistare tutta la forza ed efficaci-a impulsi va dei veri bisogni. Onde tra bisogni veri e :fi. ttizii, naturali e acquisiti, e tra necessario, utile e superfluo, non v'è ·una linea netta di separazione. Ciò <ihe all'lino è necessario, all'altro è superfluo. Reciprocamente i bisogni non si restringono in ordine esattamente inverso a quello in cui furono contratti. Se da_uno stato. d'~bbondanza relativa l'uomo passa ad uno di penuria, egli non. sempre abbandona le più recenti sue abitudini di preferenza alle più inveterate. V'è chi, costretto a rinunciare ad una parte del suo cons~mo gior:11-aliero,ridu~e piuttosto la sua razione di pane che pri~_a~i del tabacco e dell'alcool. E più d'una famiglia assuefatta al lusso, si priva del necessario pur di non smettere l'ap-· parenza dell'agiatezz~. Anzi l'abitudine del lusso - e del vino - · · può aver messo tali radici nell'animo di un uomo, che senz'esso la vita gli sembri insopportabile. Viceversa, un uomo abituato a non rubare, a_non mendicare, si lascierà morire di fame piuttosto che commettere simili azioni. Le perturbazioni nelle condizioni di esistenza devono aver lunga durata per mutare la condotta: Cosicchè, concludendo, non si può disegnare una scala progressiva dei bisogni, nè assegnare un limite al loro sviluppo. Tanto il limite fisiologicp (sazietà, stanchezza, ecc.), quanto il naturale. (forze naturali, estènsione e produttività del suolo, ecc.) e il sociale (reazioni reciproche fra gli uomini), sono limiti relativi e variabilL " ·'. BibliotecaGi"noBianco
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