/ I :MOVI!~~TI DELLA COXDOTTA Ul\IA~A 283 trisce, non può pensare, nè agire -a pro de' suoi simili_: viceversa la convivenza sociale assicura la n_utrizione dell'individuo. Pur sup- , ponendo che abbia esistito un tempo una subordinazione della vita di relazione alla vita di nutrizione, tale subordinazione è da lungo tempo scomparsa: e una reciprocanza perfetta si è stabilita fra esse. Noi abbiamo tanto bisogno di nutrirci, quanto di vedere e di pensare; tanto della società dei nostri simili, quanto dell'aria che . respiriamo ; tanto di difenderci e di riprodurci, quanto di fuggire il disprezzo e di guadagnarci la stima de' nostri con.cittadini. Tutti questi bisogni insieme costituiscono la vita, la quale è un tutto inscindibile. · Onde si scorge la necessità di tenersi lontani egualmente dalle dottrine unilaterali ed estreme de' sensualisti e degli idealisti. Nè asceti, nè epicurei : è _il motto della: vita moderna. La massima parte de' vizii della condotta e degli _errori delle teorie morali traggono origine dall'essersi fatto pendere la bilancia troppo da l'una o dall'altra parte; dall'essersi nobilitati taluni bisogni e talune facoltà e vilipesi .altri bisogni e altre facoltà. Certo, l'uomo moderno vive più di idee e di affetti che di pane ; ma il pane ci vuole ; per pensare e per amare bisogna pur vivere; un uomo di fiacca salute può essere generalmente di poco aiuto ai suoi concittadini. Quindi è assurdo subordinare una parte d~ll'esistenza all'altra, il fisico al morale od il morale al fisico. Questo vale, ripetiamo, in tesi generale e per l'umanità presa nel suo complesso. Per l'individuo, e in date condizioni di tempo e di spazio} vi è una graduazione di bisogni, alcuni bisogni sono primarii e altri secondarii, alcuni più, altri meno urgenti. Un uomo affamato non pensa al piacere che gli potrebbe procurare una passeggiata od il teatro; egli è tutto assorto nell'idea di procacciarsi il cibo .. Invece chi si è assicurato il vitto, sente il bisogno di prendersi svago, di istruirsi, ecc. Soddisfatto un certo numero di bisogni di prim'ordine, l'uomo passa ad altri di ordine secondario; appagati anche questi, egli trasporta oltre i suoi desideri. Non ·v'è limite ai bisogni, ai dèsideri, ai capricci de' potenti della terra. Non v'è limite al progresso umano. Lo sviluppo dei bis.ogni è un processo continuo, secolare. Noi possiamo avvisare ai mezzi di assicurare il soddisfacimento dei bisogni che sentono gli uomini attualmente, non di tutti i loro bisogni possibili. BibliotecaGino Bianco
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