' POLEMICHE 257 :mente d'accordo con me, e se non altrettanto recisamente, pure ,espone le stesse idee nel suo libro d'imminente pubblicazione>>, il poveretto ne farebbe una malattia!). Egli che, come appare dalle note apposte al suo libro, aveva preveduto tante cose ben più diffieili a prevedere, non s'era neppure accorto nel 1897 che Sorel, Bernstein e Croce, compievano :un'evoluzione, che doveva condurli in brevissimo tempo a _ripudiare. in gran parte la teoria marxiana! Ma che colpa ci ho io in tutto questo, e perchè il professor Labriola se la piglia con me, interpolando con un frizzo volgare al mio indirizzo le profonde sue meditazioni filosofico-socialiste? Ah! egli dice che « non prese J?.ai sul serio ie fantasie poliziesche, che facevano· di me uno spauracchio>>- ~o credo bene: chi le ha dovute prendere sul serio sono io, che ne ho sperimentato gli effetti. E p:ure io non ho fatto nulla per eccitare a mio danno la fantasia dei poliziotti. Nessuno ha udito dalle mie labbra discorsi incendiarii_; nessuno può dire che io mi sia dato l'aria di un terribil~ cospiratore. Ho fatto puramente e semplicemente il mio dovere, senza spavalderia. ma anche senza debolezza. E se la mia immeritata noméa di , . rivoluzionario toglie il sonno al prof. Labriola, ecco il consiglio che gli do, o piuttosto che avrei potuto dargli parecchi anni sono : cominciare ad essere socialista a venti anni, considerando il socialismo come un'idea attuabile immediatamente, non come una cosa da venire fra parecchi secoli ; mettersi a farne propaganda fra gli operai, non dalla cattedra, fino al giorno in cui si è cacciati in prigione, e tornarla a fare subito dopo esserne usciti; rinunciare all'agiatezza, all'esercizio d'una lucrosa professione, rassegnarsi a separarsi dalle persone più care per battere la dura via dell'esilio ... Se il professor Labriola avesse fatto altrettanto, - e non è certo gran che, - garantisco che non sarebbe ora ridotto ad invidiarmi la misera riputazione di rivoluzionario, che io mi sono procacciata molto mio malgrado. II. Il sig. l. b. (suppongo, Leonida Bissolati) si scaglia contro dì me per quello che ho scritto in· Pro e contro il Socialismo, in Utopia collettivistica e nei cinque fascicoli finora pubblicati della Rivista critica del Socialisrno. • Se egli avesse addotto argomenti, risponderei sulla RiviAa; ma egli mi lancia invettive, mi dà del mentitore, dello spostato 17. - S. MERLINO - Revisione del Marxismo. BibliotecaGino Bianco . ' •
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