. . ,, 226 TERZA PARTE - SOCIALISMO E LIBERTÀ . . può e deve essere in tutti i cittadini attivi e coscienti d'un paese civile. I cittadini d'uno Stato di parecchi milioni di abitanti non posseggono nella loro grande maggioranza la capacità, nè hanno. la possibilità di reggere e amministrare lo Stato: essi dedicano necessariamente la loro attività, le loro energie, chi al lavoro materiale, chi alie arti, alle scienze, ai commerci e ad altre bisogne ed affari. Xon è possibile che essi si occupino contemporaneamente di politica, come i politicanti - e politicanti professionali - e dei loro affari particolari. ~fa siccome quelli che sono solleciti, anzi ansiosi di sacrificarsi per il bene pubblico e di caricarsi sulle spalle il peso del governo - dolce peso e molto lucroso - è certo che abuserebbero, se avess~ro mano libera, in malo modo dell'incarico loro affidato e non tardere~bero a farla da veri padroni, così è necessario che il po~ pol9 tenga un occhjo bene aperto su quello che si fa al Governo e sia pronto ad interyenire, occorrendo, per mettere le cose a posto.· Du:µ9.ue capacità tecn-ioa, sta bene; direzione tecnica, pure, nelle pubbliche aziende, come nelle private, nelle quali altri tecnici, alt.re éZites, altri genii sono pur necessarii. Abbiamo così una divi- ' sione del laYoro: gli uomini sono tutti utili reciprocaµ1.ente, nes- . suno è necessario, nessuno - sia pure il più gran genio - ha il diritto di ·arrogarsi un dominio, ll:n imperio su gli altri. Noi affermiamo che pur ammessa l'esistenza di genii politici, e pur concesso che essi si rh .e. lino in modo chiaro e indubbio alla attonita umànità, il popolo non de,e affidare ad essi ciecamente le sue sorti. Il diritto d'imperio, il governo, il potere d~ve stare nel popolo stesso,:.~uale può e de,e acquistare tanta consapevolezza de' suoi interessi permanenti e generali (ossia tanta capacità politica) da esercitare una continua -rigilanza su coloro cui commette · le -rarie incombenze politiche. e amministrati-re, e da non permettere nè tòllerare il menomo sfregio alle pubbliche libertà. Il comando deve stare nel popqlo. Il popolo non può procedere in massa alla formazione delle leggi;_ non può adunarsi in mastodontiche assemblee e deliberare, sia pure monosillabicamente con un sì o un no, intorno alle varie e complicate faccende dello Stato. I sistemi di legislazione diretta non possono aver pratica attuazione, e, se attuati, non sarebbero immuni da frodi e inganni, per cui la .. BibHotecaGino Bianco
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