Saverio Merlino - Revisione del marxismo

·l FASCISMO E DEMOCRAZIA 223 una cosa disonesta, od almeno poco pulìta. È un'inframmettenza negli affari altrui, così come il commercio fu definito ... il danaro degli altri. I più fra "i lavoratori, ed anche aristocratici, impiegati, proprietarii, conservano la mentalità politica del vecchio regime, ereditata da~ nostri padri e avi, la mentalità del diritto divino inculcata dalla religione cattolica apostolica romana. Considerano il Governo come un Nume da adorare, che tutto sa, tutto può, a tutto provvede e dispensa i suoi doni a· coloro che sanno propiziarselo,. e castiga t~rri bilmen te chi osa scrutarne i segreti e svelarne le magagne. Resistere al Governo, opporsi a' suoi voleri, è temerarietà di male intenzionati, di seminatori di zizzania, di pescatori nel torbido. Giudicarne gli atti, censurarli, anche se esso fosse jn errore o in colpa, è delitto di lesa maestà. Dovere di ogni buon cittadino è ubbidire a chi comanda e pagare le imposte (come un tempo ascoltare la messa, pagare le decime alla chiesa e a~empiere al p_recetto pasquale), non partecipare a manifestazioni che possono turbare la pubblica tranquillità e la placida digestione dei governanti. Se non fosse il governo che ci protegge, e ci tiene le sue sante mani in capo, come si farebbe a vivere, a lavorare, a pro-_ durre? La società si sfascerebbe di certo, e noi andremmo tutti alla malora: ci dilanieremmo l'un l'altro, come -le due volpi, di cui non rimasero che le code. Perciò viene prima lo Stato, poi la nazione; la nazione esiste per il Governo, non il Governo per la nazione. Nel Governo tutti i diritti, nella nazione tutti i doveri: seil popolo insorge contro anche il p ggiore dei Governi, questo re- - prime nel sangue de' ribell~ il tentativo criminoso, esercitando un diritto di legittima d~fesa, proclamato e ammesso anche da' tribùnali. .. (1). , Tale è la concezione che molti, troppi dei nostri concittadini si fanno dello Stato. È superfluo confutarla. . . A questa concezione si oppone la concezione democratica secondo la quale non il Re è lo Stato, ma il popolo è re - (le peupleest roi) - e il Governo è l' eman.aiione della, sovranità popolare. Concezione recente che non ha messo salde radici nelle nostre coscienze, e che spesso si offusca totalm~nte Ò parzialmente al sinistro, bagliore di quella che si chiama· la « ragion- di Stato)). (1) Vedi la giurisprudenza della Corte di Cassazione sugli stati d'assedio e-· sulle condanne pronunziate dai tribunali militari nel 1894. BibliotecaGino Bianco .

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