Saverio Merlino - Revisione del marxismo

IL PROBLEMA DELLA SOCIOLOGIA- 209 La verità è che la società è lo sviluppo dell'individuo, e reciproèamente l'individuo non esiste - non pensa, non se.q.te, non agisce - fuori della società. · . L'individuo e la società si sviluppano - progrediscono e ·talvolta anche regrediscono - simultaneamente. La formazione della psiche sociale è un perfezionamento della psiche individuale. Come 1'11:omo.n, el conta~to col mondo este~iore, estendendo la sua visuale nello spazio, impara a correggere gli errori dei suoi sensi specifici e acquista una nozione sempre _più esatta delle cose per dimensioni, per. distanz~, ecc. : così l'individuo sociale col contatto continuato co' suoi simili e allargando la cerchia delle sue relazioni nel tempo e nello spazio, osservando le ripercussioni della sua_ condotta sugli altri e reciprocamente, e gli effetti prossimi e lontani delle azioni umane, corregge il proprio egocentrism~ (per ~ui egli considera,a l'universo, gli altri uomini come mezzo per la proprìa esistenza, come nell'antropofagia, nella ~chiavitù, nella servitù, nel salariato e nelle dominazioni di tutte le specie) e si eleva alla visione. e comprensiqne ,e corrispondente organizzazione degli interessi sociali. Continuando in questo perfezionamento, verrà· giorno in cui vi sarà armonia perfetta tra l'individuo .e -la societ~, ossia vi sarà solidarietà perfetta tra gli uomini associati e, nello stesso tempo, la massima libertà. . . Intanto questo è certo, che_i due termini - che non:sono affatto antitetici - si vanno riavvicinando e che, non nel loro contrasto, ma nella loro compenetrazione progressiva deve ricercarsi la solu- ' zione del problema sociale ('~). (*) Togliendolo da un articolo della Rivista non compreso in questa raccolta, riproà.uciamo il passo seguente che ha stretta attinenza con le idee qui esposte_: « L'evoluzione organica della specie non precede la sociale, ma l'accompagna. Non c'è un punto fisso in cui il fatto di esser gli uomini uniti in società ~ia entrato ìn azione a modificare l'eyoluzione organica, o in altri termini la natura umana. Non c'è stata un'epoea determinata, in cui l'individuo abbia fatto il suo ingresso I nella società; anzi non si può dire doye l'uno finisca e l'altra cominci. Qui è il nodo della disputa tra la morale individualistica e la morale del bene comune. L'una descrive attorno a ciascun individuo una sfera d'azione, limitata dalla « presenza)) d'altri,' ma esclusivamente propria a lui. (Onde il principio dell'egiuile libertà, posto dallo Spencer a fçmdamento del1a giustizia, come se gli uomini fossero separati, tra loro da barriere fisse e svolgessero ciascuno la propria attività 14. - S. }[ERLINO - Revisione del Marxismo . ' BibliotecaGino Bianco \

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