Saverio Merlino - Revisione del marxismo

, . ' IN DIJ?ESA DI UN PROGRAMMA Noi non sosteniamo affatto, come si va dicendo, che si debba rinunziare all'ideale socialista e contentarsi di aiutare la gente a migliorare la propria condizione sotto il regime att~ale. ;Nessuno più di noi è con:vinto essere necessaria una radicale trasformazione degli ordinamenti sociali. 1\1a appunto perc!iè desideriamo che la trasformazione sia radicale, non ci appaghiamo del passaggio della clireziorlle delle industrie e dei cambi da p'ochi capitalisti e banchieri coalizzati acl 1,1,An/ 1 mniinistrazione centrale (collettivismo),· perchè questo sarebbe un mutamento di pura fo.;rma, e sotto la nuova forma si potrebbe nascondere un vecchio inganno. All'ombra dell'amministrazione collettiva si potrebbero commettere chi sa guanti arbitrii e qua,nte ingiustizie. Noi dobbiamo premunirci da questo pericolo, determinando bene il contenuto della nuova Società, i principi essenzjali del socialismo, l'eguaglianza di condizioni che deve regnare fra gli uomini, la libertà di scelta di lavoro e di consumo che ciascuno deve godere, le norme e i limiti della pubblica Amministrazione e i diritti inviolabili de' ci~- tadjni. · I problemi dell' organizzazione soc_ialedebbono essere risoluti in concreto, non con una formola vaga e generica, dietro la quale la realtà delle cose sparisce. Noi dunque non ci dichiariamo soddisfatti del collettivismo; ma non perdò si ha diritto di accusarci di rjnu~cia,,re all'ideaJe sodalista. Non siamo noi quelli che negano la forza impulRi.va delle grandi idee, e la virtù feconda dei nobili entusia$mi. Purtroppo però è vero che la grande maggior:anza degli uo'mini, specie dei lavoratori, non ha oggi e non può avere un ideale, cioè una chjara visione di un nuovo ordine soci~le, ma è spinta a lottare da' bisogni jmpellenti della vita e da un vago sentimento dj giusti.zia. Sentimento di giustizia e bisogni impellenti, che non sono par- • BibliotecaGino Bianco •

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