F.S. Merlino - Questa è l'Italia

86 F. S. MERLINO Perfino i banchi di Napoli e di Sicilia, già istituzioni di pubblica utilità, sono stati convertiti e, fondati dalla carità di testatori, sono oggi strumenti di usura, di favoritismi e di monopolio. Rinnegando la sua origine e lo scopo per cui era stata fondata, la Banca di Sicilia ha accordato prestiti di grosse somme a lunga scadenza e su ipoteche molto contestabili; essa ha emesso e accettato tratte a favore dei suoi amministratori e censori e ha limitato ad un piccolissimo numero di persone i benefici di una istituzione creata per l'interesse pubblico 56 • Del Banco di Napoli il popolo dice che gli amministratori « lo mangiano » 57 • Recentemente il ministro Miceli minacciò di dare le dimissioni, perché non si voleva permettergli di prendere misure energiche << che avrebbero scosso il credito di grandi capitalisti delle provincie meridionali»; ma egli ha dovuto rassegnarsi a fare come gli altri, cioè a lasciar fare e a lasciar andare. Il Minghetti ha sollevato un piccolo lembo del veìo che copre questi misteri bancari, dicendo che ai nostri deputati le decorazioni non bastano piu e che bisogna sfogliare i registri sul capitolo dei debiti inesigibili, per sapere quanto rende ad alcuni la professione di politicante 58 • Che. cos'altro? Neppure le disgrazie piu saicre sono state rispettate dagli uccelli di rapina, che si sono abbattuti sul paese! Da Venezia a Reggio Calabria, le popolazioni colpite dal flagello delle inondazioni, dei terremoti, ne hanno il ricordo scolpito nel cuore. Alcuni nostri let_tori hanno udito parlare delle famose « feste pompeiane » celebrate nel modo piu sontuoso a Napoli nel 1883! Esse furono organizzate con 70.000 lire avanzate alla somma destinata dalla provin<..ia per soccorsi alle vittime di Casamicciola! Si sperava di moltiplicare tale soip.ma per fondare una banca agricola; e si è perduto Napoli, 5 settembre 1886 (sulla Basilicata); CoNTI, Zoe. cit. Ricordiamo il ben noto numero di 3.218 opere pie senza inventario, 2.220 senza tesoriere; 5.038 tesorieri che non avevano versato cauzione; 2.800 bilanci non presentati, 13.700 non approvati dalle deputazioni provinciali. 56. Rapporto della Commissiane d'inchiesta per la Sicilia., pp. 34-35. 57. Erostrato al Banco di Napoli di E. BETOCCHl, Napoli 1884. 58. Dopo che queste righe son stati! scritte, le Amministrazioni dd Banco di Napoli e di quello di Sicilia sono state colpite da un decreto di scioglimento. Gli abusi che vi si sono constatati sono incredibili. Il Banco di Napoli era diventato un'agenzia elettorale e aveva fatto le spese di molte elezioni. n suo portafoglio rigurgitava di cambiali inesigibili. Esso aveva creato un gran numero di Banche popolari, le guaii prendevano il denaro della Banca al 5 % e lo prestavano al 12,5 e al 18 %. Tali Banche popolari erano società elettorali. Tutti questi abusi sono stati constatati da un'inchiesta ufficiale, i cui risultati non han potuto essere pubblicati. BibliotecaGino Bianco

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