.. F. S. MERLINO . Questo princ1p10 fermo, che i poveri piu numerosi devono pagare per i ricchi è stato piu volte applicato. Cosi spesso l'asino del contadino paga piu del cavallo da sella o da tiro del signore, perché, si dice, il primo è una rendita, il secondo una spesa. ln Sicilia, le bestie da tiro e da soma (muli e cavalli), che costituisc9no tutta la fortuna dei contadini, hanno gravi tasse, mentre buoi e mucche, generalmente dei possidenti, raramente pagano imposta se non minima. Il contadino paga in molte località fino a 8 lire per un mulo, 5 per un asino; il possidente e il gabellotto (grosso fittabile) non pagano quasi nulla per centinaia di mucche 51 • Finalmente spesso il bestiame del contadino paga a cinque o sei comuni; spesso lo stesso comune ha tanti esattori quante imposte. La città di Barletta ne ha sette. Trani otto; questo vuol dire che i contribuenti pagano sette o otto volte le spese di esazione, di gestione, i guadagni degli esattori e le frodi dei commessi. Desideriamo finire presto con questa litania d'ingiustizie, di malversazioni, di pubbliche ruberie e d'imbrogli degni della storia e del poema. Si è appena votata nel parlamento italiano un'altra importante legge, una di quelle quattro o cinque leggi rivoluzionarie, che hanno spogliato il popolo per arricchire la borghesia. È la legge sulla conversione delle pere pie. Fra poco, di quell'edificio di pietà e di solidarietà costruito dai nostri vecchi, non rimarrà piu pietra su pietra: la trasformazione, la soppressione, la scomparsa di quegl'istituti secolari, già a buon punto, sarà in breve tempo completa 52 • Già oggi degli 84 milioni e mezzo di lire che formano la rendita delle opere pie, soltanto 25 arrivano ai poveri: il resto va consumato in spese d'amministrazione, imposte, stipendi, ecc. Su 1.728.000 lire destinate annualmente alla dotazione di fanciulle povere 989.994 soltanto sono effettivamente distribuite o promesse a 41.762 ragazze. cioè una media di 23 lire e 45 centesimi a testa. Della somma di 3.280.000 lire, assegnata a sussidi ed elemosine, si distribuiscono solo 1.918.000 lire in ragione di L. ·3,72 a testa. Ci son inoltre otto milioni consacrati insieme al culto e alla beneficenza; ma, invece della metà, i poveri ne ricevono soltanto un quarto, in ragione di L. 6,94 a testa. Nei ricoveri della fanciullezza abbandonata, dove la mortalità è, secondo una statistica ufficiale, del 73 o/o 51. Sm~EY So'.'IN1No, Zoe. ctt., II, p. 183 e segg. 52. Secondo le statistiche del 30 ottobre 1880, a quell'epoca c'erano 17.879 Opere •pie con un patrimonio di r .626.644.953 lire. BibliotecaGino Bianco
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