F.S. Merlino - Questa è l'Italia

,. 74 F. S. MERLINO e servizi pubblici, dal canale Cavour 39 fino agli scavi del foro romano, dai lavori di bonifica fino al trasporto delle truppe in Africa. Ab uno disce omnes. Non possiamo però passare sotto silenzio le enormi somn1e spese dal Governo in sovvenzioni, anticipi e interessi di prestiti gratuiti alla Marina Mercantile, senz'altro risultato. anche qui, che la creazione di un grosso monopolio in favore della Navigazione Generale. La sola società Ruhattino, oltre una sovvenzione regolare di 2 1 lire per lega marina dal 1 ° dicembre 1861 al 30 novembre 1876 nel viaggio a Tunisi e in Egitto, ottenne un primo anticipo senza interessi di 180.000 lire e nel 1871-72 ancora 4.000.000 di anticipo e una sovvenzione di 700.000 lire, rimborsati i diritti di passaggio nel Canale di Suez per prolungare fino a Bombay uno dei quattro viaggi mensili in Egitto. Le società Florio, Peirano-Banovaro, Adriatica, Orientale, Trinacria ecc. ricevettero ancora sovvenzioni e anticipi notevoli - l'ultimo di 5.000.000 un mese prima del suo fallimento! La Navigazione Generale ha ricevuto numerose sovvenzioni, fra l'altro una di 800.000 lire nel 188.ti, perché si impegnasse a non noleggiare i suoi piroscafi a potenze straniere e intanto combatte l'industria nazionale con tariffe di nolo difft>renziali. Mentre compiva, come si vantava nei 1nanifesti affissi nel 1887 sui muri di Napoli, un atto di « alto patriottismo», trasportando le truppe in Africa, compiva soprattutto un atto di « alto mercantilismo » facendosi pagare, come è stato din1ostrato, un nolo ben superiore a quanti il Governo abbia mai pagato. Questo per quanto riguarda l'Amministrazione Centrale. La abbandoniamo una buona volta ai suoi peccati mortali, st.accandoçi a viva forza da quelle interminabili serie di concussioni, sperperi, rapine, per vederla, ahimé! ripetersi, mutatis mutandis, nei comuni e nelle provincie, stati in miniatura, pnpilli cresciuti alla scuola governativa. di cui se39. La storia della società dei canali Cavour è pure molto istruttiva. Per un'opera che doveva, secondo il progetto, costare 35 milioni, si emettono azioni per 53 e mezzo. Nello stesso tempo i promotori fingono di concedere a uno di loro, ma in realtà concedono a se stessi, la costruzione del canale per lire 47.686.000, come se tutte le azioni fossero state collocate. In differenze tra il valore nominale e reale delle azioni (garantite dal Governo), commissioni e interessi la Società perdette L. 12.563.000. Concedendo a loro volta i lavori per L. 44.575.000, gli amministratori intascarono L. 3-492.000 oltre al milione e mezzo guadagnato per costituire la società. Si seppe poi che anche il 20% del prezzo era stato passato agli amministratori dalla società costruttri~ i;:groe deleghe in favore di terzi. La società falli. BibliotecaGino Bianco

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