F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA GREPPIA 57 lo Stato e la Banca, il carattere oneroso di certi altri, concludeva che era necessario cambiarli 15 • l\1 I'a, di li, la Banca, ora sostenuta dal governo, ora trascinandoselo a rimorchio, ha progredito a forza di regi decreti e di ordinanze ministeriali, di concessioni e di indulgenze, è cresciuta a vista d'occhio, ha battagliato contro il Banco di N;ipoli e le altre Banche regionali, ha costretto la Banca Nazionale Toscana a invocare la morte come una grazia, ha assorbito le Banche dell'Emilia; e, mentre faceva languire d'esaurimento le Casse di Risparmio e le Banche Popolari, concedeva 160.000.000 del suo capitale al Credito Mobiliare, istituto dedito ad ogni sorta di, speculazioni sporche, di cui è detto in un documento ufficiale 17 che, quantunque si presentasse con l'allettante promessa di accomanditare ogni industria, non serviva che a lanciare imprese losche e a provocare crisi con cui arricchirsi delle spoglie delle vittime. Non rientra nel nostro quadro la storia del Credito in Italia. Ci limiteremo dunque a ricordare che la bancomania si manifestò da noi molto presto. Già nel 1862 e 1863 si assiste alla fondazione di Banche e di Società con Io scopo di speculazioni losche e per accaparrarsi lavori pubblici, di bonifica, di ferrovie ecc. Di tutte le Banche create fra il 1864 e il 1866 non restava, dopo qualche anno, nessuna traccia. Dal 1867 al 1873 fu un periodo di speculazione e di rialzo sfrenato. Il corso forzoso diede il segnale. Una miriade di banche d'emissione copri il paese di cartamoneta fiduciaria d'ogni colore e taglio. Carta dappertutto, se ne fabbricava dovunque. Società di mutuo soccorso, Monti di Pietà, Amministrazioni Provinciali, comunali, privati ne fabbricavano e ciascuno se la cavava come meglio poteva. Le monete d'argento e di lega, anche le piu modeste e le piu usate, fuggirono via dall'Italia. Apparve l'aggio sull'oro e si fermò in media a 11. Piu il denaro si nascondeva, più si cercava la carta: il dissesto divenne tale, che la legge 11 marzo 1870 interdisse ogni circolazione fiduciaria non autorizzata. Ma i bisogni persistevano, di circolazione generale per le transazioni e il commercio, dello Stato che domandava alla circolazione fiduciaria di procurargli con l'anticipazione i mezzi. che non poteva ottenere altrimenti. 16. Sul prestito forzoso del 1866 la Banca Nazionale ha guadagnato il r4 o 13% e alla chiusura dei conti di quelle diverse operazioni nel 1880 h:t tratto un vantaggio di circa 31.000.000. 17. Inchiesta parlamentare sul corso forzoso, 1868. BibliotecaGino Bianco •

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