F.S. Merlino - Questa è l'Italia

F. S. MERLINO oggi continuano l'usurpazione e l'indivisibilità delle terre comunali » u. Ancora oggi i latifondisti trovano piu semplice e piu proficuo, anziché riscattare le terre comunali da coloro ai quali la legge le ha assegnate, di appropriarsene di fatto, sia allargando i confini dei loro fondi privati, sia dimenticando di pagare ai comuni i canoni dovuti e liberandosi poi da questi col lasciarli cadere in prescrizione, oppure occupando sernplicemente ciò che non è di loro proprietà, spesso con la complicità dell'amministrazione comunale, composta quasi interamente di loro creature, se non di membri della loro famiglia 15 • Tali abusi hanno dato origine a processi innumerevoli e interminabili tra i comuni e i baroni, o i loro tirapiedi, o infine ogni altro usurpatore; ed è impossibile immaginare l'influenza che questi ultimi spiegano per l'occasione, la corruzione che provocano finanche fra i loro avversari, cioè fra quelli del consiglio del Comune spogliato, il credito e la protezione ch'essi trovano presso le autorità go,vernative e la magistratura. Noi ci siamo fatti difensori_ di una faccenda di questo genere riguardante un comune della provincia di Castrovillari nel 1884-1885: la Corte di Cassazione di Napoli ha su nostra richiesta annullato due volte la decisione dei giudici in Appello: ma alla fine, come al solito, l'usurpatore ha avuto causa vinta. Laddove la proprietà comunale non è stata usurpata da alcuno, non è però probabile che essa sia stata divisa: resta in mano agli amministratori del Comune, i quali si servono della loro influenza presso le autorità governative, per differirne all'infinito la divisione. Cosicché si vedono, per esempio. a Nola, in provincia di Avellino, leghe di consiglieri municipali, a malapena celate da qualche figura di paglia, sfruttare -~ il fondo di proprietà comunale e subaffittarlo frazionato a quei contadini medesimi cui tocca di diritto la proprietà, e che non arrivano quasi mai a viverci sopra, né negli anni buoni né in quelli cattivi. Invano costoro reclamano l'esecuzione 14. RAFFAELE G1GA~TE, Nuovi provvedimenti per affrettare la divisione di demani comunali, Napoli, 1884. 15. Alcuni comuni possedevano immensi boschi; a poco a poco un consigliere comunale o un Sindaco se n'è impadronito fino al giorno in cui la prescrizione ha consolidato la proprietà di colui che ne è entrato in possesso. DoTTo DI DAuu: Sulle condizioni morali e materiali del Mezzogiorno d'Italia, Napoli, 1877, p. 27. Ricordiamo anche il tentativo fatto dal principe Borghese nel 1885 di chiudere al pubblico la villa del suo nome, detta _anche Villa Pinciana. Quella volta l'usurpazione era troppo manif(sta e clamorosa cosicché poté essere evitata. BibliotecaGino Bianco

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