F.S. Merlino - Questa è l'Italia

INTRODUZIONE se i nostri ospiti qualche volta distribuiscono mille marchi ai poveri, come quel signore che, 1nentre presta a usura in ragione di 100 per 300 ai suoi contadini, regala due centesimi la settimana ai poveri che vanno a battere alla porta del suo maniero. Ma noi siamo fieri della nostra posizione politica e militare: siamo fattori della politica europea. Domani quando si riunirà un congresso per spartirsi ancora una volta i popoli, parteciperemo al banchetto. Comunque, ci getteranno le briciole. T'utto ciò è senza dubbio bellissimo; ma the giova ai clisgraziati contadini, i quali tirano l'aratro 1.2 e 14 ore al giorno per 50 centesimi, per 36, perfino per 17? Che giova ai 290.750 infelici che ora abbandonano ogni anno il loro paese nativo 25 ? Che giova alle donne e ai fanciulli i quali, in Italia in numero maggiore che in ogni altro luogo, occupano le risaie, le cave, le miniere, gli stabilimenti 26 ? Che giova ai milioni di operai disoccupati, ai pellagrosi, ai malarici, ai miserabili, ai morti di fame? Che giovano le pazzie dell'Italia grande potenza ai bisogni impellenti dell'Italia grande miseria? Domanda crudele, vergognosa, antipatriottica e soprattutto inutile, poiché questo è fatale. Non si possono cambiare « il corso degli avvenimenti » né l'umore dei governanti. Son come sono - oppure non sono -- fosse vero. Questo libro non si occupa delle manifestazioni esteriori (da noi accennate rapidissimamente in questa introduzione), della pretesa « grandezza » dell'Italia. Si occupa delle sue origini, dei suoi fattori, dei suoi elementi. La storia particolareggiata e provincie di Bari, Foggia e Lecce 20.000 lire, e 5 soldi a testa una volta agli affamati della Romagna. 25. Le seguenti cifre mostrano quanto questo male progredisca: Anni Emigrazione 1883 1884 1885 1886 1887 1888 definitiva 68.416 58.o49 77.029 85.355 127.748 194.2II Emigrazione temporanea 100.685 88.968 80.164 82-474 87.9 17 95.54o Totale 169.101 147.017 157·193 167.829 215.665 290·75° tanto 26. Su 382.131 operai occupati nelle principali industrie s1 contano 188.486 donne adulte, cioè 49,32%; 90.085 bambini di età inferiore a 15 anni, cioè il 23,58%; su 40.556 minatori, 6138 bambini di età inferiore a 14 anni, e 1722 donne. I bambini occupati nelle miniere sono spesso di età inferiore ai 10 e ai 9 anni e perfino hanno 6 e 5 anni. G. MARAZZI e E. BAER, Studio critico sulla protezione del lavoro delle donne e dei fanciulli nelle manifatture, Torino 1884. Biblioteca Gino Bianco

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