. IL POPOLO unito un fatto particolarmente favorevole alle novità politiche, il rapido mutare delle fortune, il flusso e riflusso della ricchezza, la crisi. Roma, dove la popolazione operaia proviene -da tutte le provincie. sempre incerta fra lavoro e disoccupazione, ha offerto l'esempio della pili rapida diffusione delle idee socialiste. L'incertezza, l'alternativa fra agi e miseria son pili adatte a sollevare gli spiriti, che non la miseria stabile. Il de Laveleye ,sbaglia quando afferma, seguendo il marchese di Castania, che in Italia « la povertà delle campagne provoca il socialismo agrario ». La miseria è antica e il socialismo è moderno. I Jibti di Cardias e di O. Gnocchi-Viani e gli opuscoli di S. Collalto non arrivano fino ai contadini, i quali costituiscono d'altra parte il formidabile esercito degli analfabeti. Credere che le sommosse agrarie derivino dal « contrasto fra l'ideale sognato e la nuda realtà » è pura,mente fantastico. Il contadino di Lucera, di Benevento, del Polesine, di Como ecc. non pensa all'ideale; egli si ribella come un automa, per eccesso di fatica e di miseria, pur credendo « inevitabile come la pioggia e la grandine là necessità di esser oppresso dal pili forte, dal piu ·ricco, dal pili abi_le, dal pili accreditato 45 • » D'altronde non esiste, come si suppone, un « socialismo agrario», un « socialismo industriale», un socialismo degli · 'impiegati nel commercio, o degli agenti di polizia, benché questi ultimi, talvolta, scioperino. Il socialismo è essenzialmente uno, e prèc~samente è l'amalgama e la fusione degl'inte~essi e delle aspirazioni delle diverse classi operaie in un interesse e in un'aspirazione supreina, l'abolizione del salariato, benessere e libertà per tutti. Affinché tale fusione di aspirazioni e di voleri sia attuabile. è senza dubbio necessaria una certa elevatezza morale, condizione prim_a dell'emancipazione delle classi operaie. Il torto di tutti gli scrittori, che in un senso o nell'a_ltro si son occupati nella_ seconda metà di questo secolo di qut.stioni -~ociali, è stato, a nostro modesto avviso, di esagerare il problema economico in confronto degli altri problemi, politico e soprattutto morale. La questione economica è senza dubbio importantissima, anzi fondamentale, ma non è tutto: essa ci dà la chiave per .spiegare tutti i fatti che si presentan~ alla nostra osservazione. Essa non ci dice perché i contadini abruzzesi_ e della campagna r~mana, i quali non sono pili for46. Montigny citato da Lav~ley in N_uove le/t~re ital;.ne. Biblioteca Gino Bianco
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