224 F. s. MERLI. TO cata la legge sulla contabilità generale dello Stato, in modo da permettere alle società cooperative di partecipare alle aste di lavori pubblici: e già gli operai sognano di diventar tutti imprenditori. È stato studiato e votato nel 1884 un progetto di legge sugli infortuni sul lavoro e ultimamente ne è stato redatto un altro sul modello tedesco dell'assicurazione obbligatoria. Per quel che riguarda la cooperazione, la sua piu importante affermazione sono le leghe dei terrazzieri di Budrio, Forli, Lugo, Ravenna, Imola e altre località della Romagna che, avendo incominciato con quote di 40 centesimi al mese o 25 la settimana, e con prestiti gratuiti ottenuti e accettati dai Municipii, da privati e perfino dal re, son arrivati ad appaltare lavori per 300.000 lire nell'Agro Romano. Ricordiamo anche la lega dei lavoratori del legno (falegnami, pavimentatori ecc.) di Forli, quella della ceramica di Imola, ecc.; finalmente una sqcietà cooperativa agraria, istituita l' 11 novembre 1887 a Cittadella, presso Stagno Lombardo. il cui buon esito ha incoraggiato i promotori a fondarne un'altra a Torricella, in provincia di Parma. Tuttavia queste cooperative d~ivono la loro parabola, prendendo a modello le società commerciali con operai mercenari e spirito di concorrenza 28 • 28. Ecco alcune informazioni sulla coooerativa dei terrazzieri di Ravenna. Fu fondata 1'8. aprile 1883 per protesta contr~ i bassi salari derivati dalla concorrenza fra gl'imprenditori e i troppo numerosi terrazzieri disponibili a causa della riduzione dei mezzadri. Il numero dei soci era di 303; la cooperativa, con l'aiuto del comune e della· cassa di risparmio, intraprese lavori per 120.000 lire con un guadagno di circa 9.000 lire. Nel 1885 i soci avevano già 25.000 lire e i lavori della cooperativa nello stesso comune di Ravenna salirono a 430.000 lire. Inoltre la cooperativa prese in affitto 50 ettari della Pineta, devastati dal gelo. Tuttavia tali lavori occupavano i soci soltanto nell'estate; perché il lavoro fosse continuo, si ebbe l'idea di iniziare la bonifica dell'Agro romano. La cooperativa stabiH i suoi quartieri a Fiumicino, Ostia e Maccarese, ove era prevedibile che i lavori sarebbero durati diversi anni e dove venivano impiegati in media 500 operai dal 1 ottobre al 31 luglio, facendo pagare ad ogni socio solo 3 lire al mese per l'alloggio. Si apri uno spaccio di commestibili, in cui ogni socio spende i buoni di lavoro che riceve dalla cooperativa: la merce è ottima e i prezzi modestissimi. Allo spaccio sono annessi un forno, un macello e una cucina. I soci son divisi in squadre distinte, le quali prendono lavoro a cottimo e son pagati in denaro o in buoni. C'è una cassa di malattia. Certi operai arrivano a risparmiare 200 lire all'anno. Il numero dei soci alla fine del 1887 era di 2659, ciascuno in possesso di un'azione di 24 lire: « Si noti che fra quegli operai regna un ordine esemplare, ciò che è confermato dall'assoluta mancanza di delitti nei luoghi dov'essi sono riuniti da due anni». (« Annali.i di Statistica industriale », fase. xm, p. 77 e segg.) V. anche lo Studio di Enea Cavaliere in « uova Antologia», :.>. prile 1 889. BibliotecaGino Bianco
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